Una cerimonia speciale e partecipata quella svoltasi il 17 giugno a Rivotorto per l’ottantesimo anniversario della liberazione della città di Assisi dall’oppressione nazi-fascista grazie alle truppe alleate. L’evento si è svolto a Rivotorto con la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti alla presenza del vice sindaco Valter Stoppini, del presidente del consiglio Donatella Casciarri, degli assessori Massimo Paggi e Fabrizio Leggio, dei consiglieri Paolo Lupattelli (delegato all’organizzazione), Scilla Cavanna e Laura Pizziconi e dei rappresentanti delle autorità civili, militari e religiose.
Presente anche il sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi Benedetta Battistelli che nel portare il saluto ha spiegato il senso della sua presenza: “noi giovani dobbiamo avere la consapevolezza che la libertà c’è stata consegnata ottant’anni anni fa da altri giovani morti per noi”. Poi c’è stato il corteo fino al cimitero dei caduti del Commonwealth dove sono seppelliti circa mille soldati inglesi e anche qui è stata deposta una corona prima della benedizione. Il vice sindaco Stoppini ha rivolto un saluto commosso in un giorno significativo e importante per la comunità di Assisi: “Non è soltanto una commemorazione quella di oggi ma il rinnovo di un impegno concreto per attualizzare l’alto senso di lotta che fu la resistenza per gli ideali di libertà e democrazia”. Nel corso della cerimonia arrivati anche interventi del generale Tofi, del Presidente ANMIG nazionale professor Claudio Betti, del presidente del Rotary Assisi, della studentessa della media “Frate Francesco” Giorgia Tinivelli.
Il sindaco Stefania Proietti, che per motivi istituzionali si trovava in Sicilia per le celebrazioni francescane, ha inviato un messaggio per la Festa della liberazione della Città di Assisi 2024 con cui ha sottolineato l’importanza del 17 giugno 1944: “un giorno “nuovo” che permise l’inizio di una nuova era, un giorno che fu accolto dalla popolazione festante ma che fu frutto del sacrificio delle vite di migliaia di giovani ai quali dobbiamo imperitura riconoscenza”. “La nostra gratitudine a queste giovani vite e ai loro Paesi – ha scritto ancora il sindaco – per aver donato libertà e democrazia ad Assisi e all’Italia tutta non potrà mai venire meno, sia a livello istituzionale che di ciascun singolo cittadino e amico di Assisi: è questo che abbiamo rappresentato in occasione della nostra recente visita all’ambasciata britannica a Roma dove, nel rinnovare i sentimenti di stima ed amicizia verso il Regno Unito, abbiamo fatto presente l’importanza del cimitero di guerra nel nostro territorio, come simbolo e immagine del sacrificio per la libertà e per la pace. Pace che va perseguita sempre e ad ogni costo, oggi più che mai, mentre assistiamo a troppe atroci violenze nei troppi Paesi in cui si risvegliano conflitti pericolosi e drammatici, che uccidono civili inermi e bambini”.
Durante la cerimonia della Festa della liberazione della Città di Assisi 2024, in maniera concordata e posata, condivisa con l’amministrazione comunale, si è tenuta la manifestazione del personale della fondazione Commonwealth che è stato licenziato dal proprio lavoro di cura e manutenzione del verde. Nella giornata del 17 giugno i sindacati avevano sottolineato la “Grande adesione allo sciopero proclamato su tutto il territorio nazionale dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs contro la decisione dell’ente inglese Commonwealth War Graves Commission di licenziare due dipendenti addetti ai servizi di giardinaggio presso il cimitero di guerra di Assisi. Oltre il 90% dei lavoratori dipendenti, circa 60 operai in tutta Italia, ha aderito alla mobilitazione; una piccola delegazione ha anche manifestato davanti al cimitero di guerra della provincia umbra in occasione della Festa della liberazione della Città di Assisi 2024”.
La Cwgc è un ente britannico nato dopo la fine della prima guerra mondiale per garantire in tutto il mondo la manutenzione dei cimiteri di guerra e ha alla base i principi etici quali rispetto, impegno, ambizione e trasparenza. Le organizzazioni sindacali “stigmatizzano i licenziamenti motivati dalla decisione di voler appaltare la gestione del servizio. “Al di là del merito della questione, per la quale ricordiamo è illegittimo l’appalto dell’attività principale – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – il tutto è avvenuto incredibilmente dopo aver sottoscritto il rinnovo del Contratto nazionale a fine ottobre dello scorso anno”. “Il nostro auspicio – concludono le tre sigle – è che la grande adesione solidaristica dei lavoratori possa far cambiare idea alla Commissione e porti al ripristino del rapporto di lavoro dei due dipendenti licenziati, che hanno alle spalle due famiglie con 6 figli minori. Se ciò non dovesse accadere avvieremo azioni legali e proseguirà lo stato di agitazione con altre iniziative di protesta e ogni iniziativa volta ad ottenere il rispetto della dignità dei lavoratori”.
Nei giorni scorsi il sindaco Stefania Proietti aveva interessato della vicenda il vice ambasciatore Eleanor Sanders, chiedendo di “riconsiderare” all’amministrazione che gestisce i patrimoni del Commonwealth come il cimitero di guerra di a Rivotorto “sia nel rispetto dei lavoratori sia considerando che la qualità della cura del verde in questo sacrario è fattiva considerazione e rispetto verso i caduti per la libertà e la democrazia”. Il sindaco ha sensibilizzato sul tema anche la vice ambasciatrice nel corso dell’incontro avvenuto presso l’ambasciata britannica lo scorso 12 giugno e, insieme a tutta l’amministrazione comunale, si augura che le scelte della parte datoriale siano indirizzate al rispetto dei diritti dei lavoratori.
In una nota, A Sinistra Assisi “esprime tutta la propria solidarietà ai due lavoratori, che custodiscono il cimitero di guerra inglese di Rivotorto, licenziati, di cui un per altro uno fino a lunedì solo esonerato, ed anzi ritiene la motivazione del tutto illeggittima non solo politicamente ma giuridicamente. Noi ringraziamo i membri del Commonwealth di aver contribuito alla Liberazione di Assisi ma non possiamo certo farlo per la Liberazione dai Lavoratori. (…) Oltre ad esprimere la nostra soddisfazione per lo sciopero nazionale di questi lavoratori richiamiamo i sindacatii e gli enti locali, a cominciare dal Comune di Assisi, a continuare la mobilitazione e a fare tutti i passi per contrattare il reintegro dei lavoratori, non disperdendo la professionalità ventennale dei locali giardinieri che peggiorerebbe anche l’immagine di un significativo luogo di Assisi”.
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