La giunta pensa alla rivitalizzazione delle Fonti di Santureggio, dopo che il maltempo dei giorni scorsi ha dato il là ai lavori per regimare le acque, in quello che viene definito un “primo passo verso una nuova vita per l’antica località termale di Assisi”. Già nei mesi scorsi il sindaco Stefania Proietti aveva anticipato che “A breve, insieme alla comunità di Bose, faremo un incontro con gli enti gestori delle acque e delle fognature, per trovare soluzione ad un problema annoso che non deve esistere anche per rispetto alla bellezza del luogo delle terme romane, in cui i lavori partiranno a breve.
Oggi, dalle colonne del Corriere dell’Umbria che riprende un annuncio fatto dalla prima cittadina nella sua pagina facebook, le ultime novità sulle Fonti di Santureggio: dopo l’allerta meteo arancione e le abbondanti piogge, l’amministrazione comunale ha effettuato un sopralluogo (effettuato insieme ai tecnici Umbra Acque) volto ad individuare la possibilità di procedure di somma urgenza per sanare le criticità della fognatura di San Masseo. Il tratto dello scolmatore e della condotta che recapita le acque miste del centro storico della città necessita infatti un intervento urgente da parte degli Enti preposti per sanare “una situazione non più rinviabile e dimenticata da anni, causata tra l’altro dall’abbandono di rifiuti che hanno occluso e danneggiato, rompendola, parte della fognatura”.
Dopo i lavori, l’obiettivo è di coinvolgere gli enti di competenza per far rinascere a nuova vita uno dei luoghi più prestigiosi ed interessanti, dal punto di vista archeologico, della città. Non è ancora chiaro cosa si voglia fare delle Fonti di Santureggio, zona che deve il suo nome all’ appellativo originale romano del luogo, “Sanctus et Regius Fons”, probabilmente un ninfeo romano, una fontana monumentale privata affacciata in un giardino e adiacente a una villa. Le proprietà curative delle Fonti, già famose nell’antichità, continuarono a essere utilizzate anche nel Medioevo (periodo a cui risaliva la piccola fontana rimossa negli anni ‘70 per eseguire gli scavi archeologici che misero alla luce numerosi resti romani.
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