(Ste.Ber.) Spazi verdi e aree pubbliche destinate a bambini e famiglie presi nuovamente di mira dai maleducati, e in alcuni casi sono i cittadini a ripulirli. Succede ai giardini pubblici a Santa Maria degli Angeli, e in quelli dedicati ad Almirante a ripulire . “Per qualche famiglia con bimbi potrebbe essere l’unico luogo dove stare all’aria aperta, con questo caldo. Ma la maleducazione di chi frequenta unita alla assoluta mancanza di controlli e pulizia…”. È la segnalazione che arriva dall’area verde tra via Berlinguer e via Cipolla, sul retro di via Armando Diaz, dove non da troppo tempo, grazie alle collaborazione fra Comune di Assisi e associazioni sportive, è nato anche un campo da basket all’aperto.
Ora, troppo spesso in quel luogo, cartacce a terra, rifiuti e maleducazione (vedere fotogallery in fondo all’articolo). Segnalazioni che non si fermano nemmeno per quanto riguarda l’area dei Giardini Almirante di Santa Maria degli Angeli. Anche in questa zona, che in passato ha trascorso davvero i suoi “momenti peggiori” in tema di deturpazioni, l’amministrazione ha dato vita ad un gradito restyling, ma senza controlli nulla, o poco, in tema di sporcizia e maleducazione è risolto. E proprio in questa zona, sono stai nelle ultime ore i cittadini a ripulire (foto sotto). Un residente è stato visto ripulire con dedizione il luogo dalla numerosa sporcizia lasciata nelle ore notturne, fra cartacce e, anche qui, incarti di cibo. (Continua dopo la foto)
Una buona volontà dimostrata da chi certamente ama il proprio quartiere e il territorio, bene comune, per permettere magari ai propri figli di giocare e divertirsi in giardini pubblici che dovrebbero servire a grandi e piccoli per rinfrescarsi dal caldo estivo. “Non so chi sia… Ma è da questa mattina alle 5.30 che si sta prendendo cura dei Giardini Almirante togliendo cartacce, bottiglie di birra, acqua, cicche di sigarette e risistemando la ghiaia (il tutto ad opera di vandali serali e notturni). Semplicemente grazie!”. C’è chi apprezza e ringrazia così, ma nuovamente c’è chi – anche – sollecita: “Ma i controlli, dove sono?”.
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