(Stefano Berti e Agnese Paparelli) Il Rivo ha ritrovato il suo splendore. Dopo una lunga attesa, Rivotorto riscopre il suo simbolo che, grazie ad un intervento di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza per una spesa totale di circa 50 mila euro, rivede la luce. I lavori, proprio al fianco del Santuario, hanno interessato il letto del Rivo – da cui appunto prende il nome la frazione assisana -, le mura di contenimento, i muretti delle sponde in mattoni e i cancelletti. Un’opera che non solo vuole risaltare le radici e la storia di Rivotorto ma che vuole valorizzare l’area in prossimità del Santuario del Sacro Tugurio tanto caro a San Francesco.
E proprio il Santo di Assisi, quando lasciò la casa paterna e la vita agiata per vivere in povertà, scelse come dimora il Tugurio di Rivotorto, un vecchio edificio abbandonato con tetto di frasche utilizzato come riparo dai contadini lungo le sponde proprio del tortuoso Rivo. Insieme ai suoi primi compagni, San Francesco visse per circa due anni in questo luogo di somma umilitate che ispirò la stesura della Regola.
Il Rivo, che come detto scorre accanto al Santuario, ha origine dal monte Subasio, sotto il Fosso della Carceri, anzi ne è la naturale continuazione. Dopo una brusca curva verso Assisi, il Rivo scende con un percorso tortuoso verso la pianura, serpeggiando tra il verde per 14 Km fino a gettarsi nell’Ose, un torrente più grande che scorre tra Castelnuovo e Cannara. Le piogge e l’acqua che riceve dagli altri fossi lo rendono spesso più ricco di acqua. Il “Rivus” o il “Rigus Torti” ha una storia antica: i primi documenti che riportano il nome “Rigus Torti”, negli archivi assisani, risalgono al 1100-1200.
Il Rivo, nella storia, acquista anche sacralità in quanto in più punti viene citato nelle Fonti Francescane. Scrive Tommaso da Celano: “Francesco sceglie quel Tugurio come sua prima dimora forse perché a lui era ben noto e anche perché era lambito dallo spumeggiante Rivo che poteva assicurargli “sorella acqua” a quei tempi, limpida e pura”.
Tecnicamente descritto sulla carta tecnica regionale come fosso, il percorso del canale, reticolo idrografico, ad oggi è l’emblema di una frazione molto attiva e radicata nella sua storia e nelle sue tradizioni. Sono stati infatti La Pro Loco di Rivotorto e i cittadini della frazione a sollecitare più volte le varie amministrazioni comunali che si sono succedute per restituire, con una bonifica, l’importanza che il luogo meritava. Perché il Rivo oggi continua naturalmente a scorrere, seppur lentamente, nel suo letto come fa da secoli, non lambisce più il Tugurio, ma scorre lungo il lato ovest della Chiesa di Rivotorto.
Gli interventi di manutenzione terminati negli scorsi giorni hanno – in parte – messo a tacere anche alcune polemiche che negli anni hanno interessato lo stesso Rivo e la frazione di Rivotorto, per la quale, visto il forte attaccamento di molti residenti, non sono rare le richieste e le sollecitazioni in particolare oggi sui social, in merito a problematiche spesso sollevate. Un’area, che a dire il vero nell’ultimo anno è stata più volte attenzionata e balzata agli onori della cronaca.
Oltre alla nascita della mensa alla scuola primaria di Rivotorto, alla realizzazione di un nuovo asilo nido, interventi di miglioramento sulla rotatoria e in alcune aree di parcheggio. A tali opere, sempre nella stessa zona di interesse sociale, anche la nascita a Capodacqua-Passaggio della nuova rotatoria attesa da anni, un’opera strutturata per garantire maggiore sicurezza e fluidità nello scorrere del traffico. Numerosi incidenti e situazioni pericolose si susseguivano da tempo, ciò ha spinto l’amministrazione comunale ad intervenire e porre rimedio.
© Riproduzione riservata