Sono in corso le indagini per capire come le fiamme dell’incendio alle Fonderie di Assisi si siano sviluppate: l’ipotesi più probabile è un cortocircuito dovuto al surriscaldamento di un trasformatore elettrico coinvolgendo l’olio dei condensatori di media tensione. A scoprire l’incendio, i manutentori intervenuti dopo un blocco dei forni a causa di un problema elettrico che ha causato fiamme visibili per chilometri e una colonna di fumo, con il rogo domato a mezzanotte e l’intervento conclusosi poco prima delle 2. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco con tre squadre, i carabinieri e le ambulanze del 118. La procura, secondo il Tgr Rai, aprirà un fascicolo. (Continua dopo il video – link diretto)
Dopo i rilievi dei tecnici Arpa (sul posto anche il commissario straordinario Massimo Perari), insieme all’amministrazione comunale, è arrivata l’ordinanza che vieta la raccolta e il consumo di prodotti alimentari coltivati e di pascolo e razzolamento degli animali da cortile e limita le attività all’aperto per un raggio di due km; se i rilievi Arpa lo permetteranno, non è esclusa una riduzione. Per le Fonderie è stata dichiarata l’inagibilità provvisoria della struttura e la rimozione quanto prima del rifiuto combusto, con tanto di presentazione di perizia tecnica tra un mese. E se i sindacati chiedono di “intervenire in tempi rapidi per garantire la ripresa delle normali attività produttive”, il comitato di via Protomartiri Francescani ricorda come “già nel 2018 era accaduto un fatto simile, e questo succede quando i cittadini non vengono ascoltati o peggio derisi e denunciati, quando chiedono la delocalizzazione dell’azienda, se non la sua chiusura”. Con un’istanza spedita a Procura, forze dell’ordine, Arpa e Regione, l’avvocato Valeria Passeri chiede di conoscere se l’azienda sia dotata di “vasche per trasformatori elettrici che consentano un rapido versamento del dielettrico (oli) e la naturale estinzione delle fiamme”, ma anche “l’accesso ai verbali dell’incendio del 2018, di venerdì e del principio di incendio del 2022, e di visionare l’autorizzazione sanitaria di cui l’azienda, dichiarata insalubre dalla giunta comunale negli anni ’90, ha bisogno per operare”. (Continua dopo il video – link diretto)
In realtà per il momento non si esclude si uno stop lungo mesi: una grande porzione del fabbricato è stato danneggiato, e per il momento ai circa 170 dipendenti della fabbrica verrà garantita la tredicesima e poi verrà attivata la cassa integrazione. Non dovrebbero però esserci perdite di posti di lavoro vista la stasi dell’automotive a livello mondiale. E se il sindaco e presidente della Regione Stefania Proietti ha annunciato verifiche approfondite anche sull’autorizzazione ambientale (è di competenza di Palazzo Donini), il Prc umbro chiede di “vigilare con sempre maggiore attenzione gli sviluppi che con questo incendio rischiano di degenerare ulteriormente. Ora che in Regione vi è una nuova e spiccata attenzione per le tematiche ambientali e di tutela delle richieste delle cittadine e dei cittadini, siamo certi che nessuna valutazione verrà scartata a priori”.
© Riproduzione riservata