Incuria dovuta alla scarsa manutenzione, ma anche degrado dovuto agli stessi cittadini, per maleducazione. Le segnalazioni dei cittadini al Corriere dell’Umbria relativamente a casi di maleducazione e scarsa attenzione per il territorio non si fermano e arrivano da tutte le zone.
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A Santa Maria degli Angeli, i residenti di un condominio nella centralissima via Patrono d’Italia segnalano – con tanto di foto – gruppi di adolescenti che, soprattutto nel fine settimana, bivaccano (spesso nei garage della zona, ma anche per strada) lasciando sporcizia e causando danni, senza un perché. “La situazione – scrivono i cittadini – è ormai non più sostenibile come non lo è l’inquinamento acustico generato da motorini fuori norma che indisturbati scorrazzano ogni sera e fino a tarda notte ormai da anni in ogni estate”. Ultimo caso, i vandali (tutti della zona) hanno spaccato il vetro di un tubo antincendio.
Non va meglio nel centro storico: ad Assisi, i residenti della parte bassa segnalano le preoccupanti infiltrazioni d’acqua lungo le mura dell’Hotel Subasio, tra l’altro la prima cosa che vede il turista che arriva e parcheggia nel parcheggio di San Pietro. Come già segnalato – ma mai risolto – l’ingresso della struttura di via Frate Elia, peraltro, è pieno di rifiuti (cartacce, posta, bottigliette di plastica).
Sempre nel centro storico (ma anche nelle strade che portano ad Assisi centro), incuria e luci spente quasi ovunque: la piaggia di San Pietro, nella zona del Sementone, è per metà tutta fulminata, mentre la rotatoria San Francesco è spenta per metà, con un pericolo anche per l’incolumità degli automobilisti. E, puntuale come sempre, torna la sosta selvaggia: nonostante la regolamentazione in materia di traffico nel centro storico, i residenti della zona segnalano come la piazza di San Rufino, anche a rischio di bloccare il traffico, sia un vero e proprio parcheggio a cielo aperto. A parziale consolazione, segnalano i residenti, il fatto che un paio di volte nelle ultime settimane sia stata avvistata un’auto a metà di via San Rufino, probabilmente per porre un freno alle bici selvagge.
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