Questa mattina ad Assisi il capo della Polizia Lamberto Giannini ha partecipato a due distinte cerimonie in cui sono state intitolate due piazze agli agenti caduti; una a Santa Maria degli Angeli, dedicata a Luca Benincasa, assistente di Polizia ucciso durante il servizio il 22 marzo 2002 da una banda di rapinatori in fuga mentre si trovava sul raccordo Perugia-Bettolle; l’altra a Palazzo, dedicata agli agenti delle scorte dei magistrati Falcone e Borsellino, ossia Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. (Continua dopo il video – link diretto)
La giornata commemorativa degli agenti caduti è cominciata nella sede del comune di Assisi, qui erano presenti il capo della Polizia, il prefetto di Perugia Armando Gradone, il questore Giuseppe Bellassai, il sindaco di Assisi Stefania Proietti, il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, alcuni parenti delle vittime delle stragi di via D’Amelio e di Capaci, i parenti dell’assistente della Polizia di Stato, Luca Benincasa e le autorità civili, militari e religiose. Il sindaco ha consegnato al prefetto Giannini un fermacarte d’argento con lo stemma araldico della città serafica e lo ha invitato ad apporre la propria firma nel libro d’onore della città.
Il Sindaco di Assisi ha spiegato che quest’iniziativa è stata fortemente volutamente dall’amministrazione comunale per non dimenticare il sacrificio di persone che sono state uccise per difendere lo Stato. A proposito della mafia Proietti, nel ricordare le emozioni provate quando si consumarono, 30 anni fa, le stragi in Sicilia ha invitato a non aver paura a pronunciare la parola mafia che spara di meno ma si nasconde tra i colletti bianchi e
continua a prosperare nel nostro Paese. Le autorità hanno poi preso posto nella sala della Conciliazione del comune dove è stato proiettato un toccante video in ricordo dei caduti della Polizia di Stato. Si sono poi alternati gli interventi del Sindaco della città, del questore di Perugia, di Tommaso Catalano (fratello di Agostino) e di Brizio Montinaro (fratello di Antonio), in rappresentanza dei familiari dei caduti nelle stragi di mafia e del prefetto di Perugia.
A chiusura dell’evento il Capo della Polizia nel suo intervento ha detto: “Sono colpito ed emozionato dalle parole di chi ha sentito sulla propria carne queste tragedie. Le mie parole sono di gratitudine, verso chi ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere ed alla città di Assisi che è ospite di questa importante commemorazione. I nostri caduti – ha continuato il prefetto Giannini- camminano sempre al nostro fianco, nei momenti di difficoltà come questo, a causa della guerra, della pandemia, ma anche quando siamo chiamati a prendere decisioni difficili o ad affrontare servizi particolarmente impegnativi, sono la nostra stella polare e il loro esempio ci aiuta ad operare con coraggio e a prendere le decisioni giuste. Momenti come questi – ha concluso di direttore generale della Pubblica Sicurezza -servono a mantenere viva la fiamma del ricordo, fiamma che non deve mai cessare di ardere.” Dopo la cerimonia in Comune, le celebrazioni sono proseguite nelle frazioni di Santa Maria degli Angeli e di Palazzo con l’intitolazione delle due piazze agli agenti assassinati. Alla fine della cerimonia, il Capo della Polizia si è intrattenuto con gli scolari di Assisi che hanno avuto la possibilità di raccontare le loro impressioni sui terribili fatti di cronaca e prima di ripartire per la capitale ha fatto visita al locale commissariato dove ha incontrato una rappresentanza dei funzionari e del personale.
FOTO © Mauro Berti-Gruppo Assisi News
© Riproduzione riservata