Lutto nell’Arma dei carabinieri assisani: è morto il luogotenente Antonio Stefano Troga, già comandante della Stazione di Santa Maria degli Angeli. Nella cittadina della Porziuncola sono state celebrate le esequie, dopo le quali il corpo è stato tumulato a Cannara.
Sessantuno anni, originario di Cagliari, sposato con Emanuela e padre di un ragazzo di 28 anni, Maicol il luogotenente si era arruolato nell’Arma nel 1980 e nel 1997 era arrivato a ricoprire il ruolo di comandante della Stazione di Santa Maria degli Angeli, tenuto fino al 2013. Ad Assisi era arrivato venendo trasferito dopo aver ricoperto l’incarico di addetto al nucleo operativo del reparto operativo del comando provinciale di Perugia per 5 anni. Si è sempre messo in luce per la sue elevate capacità professionali, per l’acume investigativo e l’altissimo senso del dovere, avendo portato a termine numerosissime operazioni, talune condotte anche esponendosi ad elevato rischio personale.
Nel 2011 ad Antonio Stefano Troga era stata concessa la croce di bronzo al merito dell’Arma dei carabiniericon la seguente motivazione: «Luogotenente dei carabinieri in possesso di non comuni qualità professionali, incondizionata abnegazione e spirito d’iniziativa, nel corso di oltre trent’anni di carriera militare, ha costituito impareggiabile esempio per colleghi e collaboratori. Punto di riferimento per la popolazione e le autorità, con la sua opera avveduta e generosa, ha contribuito in modo straordinario all’affermazione dei valori dell’istituzione, esaltandone il lustro e il decoro».
Nel corso del suo lungo servizio ha tra l’altro tratto in arresto alcuni autori di assalti a furgoni portavalori; ha sgominato gruppi criminali dediti al traffico di stupefacenti, recuperando ingenti quantità di droga; bloccato ed arrestato autori di rapine ad istituti di credito; catturato svariati latitanti e, per ultimo, ha dato un forte contributo nell’indagine che aveva condotto alla disarticolazione di un sodalizio criminale di stampo camorristico che, dedito alle estorsioni ed al traffico di sostanze stupefacenti voleva mettere le radici in Umbria. L’operazione si era conclusa con l’arresto di 14 persone.
Congedato per malattia nel 2014, “nonostante la grave situazione sanitaria ha sempre goduto di notevole fiducia tra la popolazione” e “ha saputo sempre motivare il personale sottoposto”, anche grazie al suo esempio. Nel corso del funerale è stato ricordato come un militare “di altissima dedizione al lavoro, professionalmente preparato e con spiccato acume investigativo, amante di discrezione e riservatezza”. A lui sopravvivono anche la mamma Maria Gabriella, le sorelle Maria Rita, Maria Iosé e Pier Paola, la suocera Antonia, le cognate, i cognati, i nipoti e i parenti tutti.
(foto in evidenza da Umbria24.it)
© Riproduzione riservata