La Nobilissima Parte de Sopra ha vinto il Calendimaggio di Assisi 2018, ma il giudizio del maestro Giacomo Campiotti è stato equo e soprattutto imparziale? Se lo chiede la Magnifica Parte de Sotto, con una lettera aperta inviata al regista, firmata dal priore Massimiliano Della Vedova e pubblicata nella pagina Facebook della Parte.
“Sinceramente – si legge tra l’altro nella missiva a Giacomo Campiotti – siamo rimasti (spiacevolmente) sorpresi non tanto del suo giudizio (sul punto ci torneremo dopo) quanto invece da quello che – come detto – abbiamo appreso in una fase successiva alla festa”. In particolare, secondo i rossi, è vero che “il giudizio del giurato è insindacabile anche se talvolta non ci trova d’accordo (i giudizi, come le sentenze, si rispettano e non si possono contestare)”, ma il regista “per ben quattro volte è stato ad Assisi e ha ‘attivamente’ partecipato al Calendimaggio. Ci risulta che ha contribuito fattivamente con idee e suggerimenti logistici e scenografici (l’idea della mongolfiera per celebrare un personaggio storico della Parte, i contatti con suoi collaboratori pugliesi ecc.). Un vero autentico partaiolo!”, il messaggio della Magnifica.
I de Sotto spiegano che la lettera a Giacomo Campiotti non è “una recriminazione di coloro che hanno perso, “ma ci consenta – scrivono i partaioli rossi – di censurare questo suo comportamento non proprio cristallino: anche perché, viene spontaneo pensare, che qualora non avesse avuto alcuna remora a dichiarare questi suoi trascorsi da ‘partaiolo’ de Sopra, non avremmo potuto eccepire alcunché e, di conseguenza, non staremmo qui a scriverle. Così facendo, al contrario, ha finito per suscitare in noi molti dubbi sulla sua equidistanza e, cosa più grave, ha messo il Presidente dell’Ente –che ci legge per conoscenza – in una situazione che definire spiacevole sarebbe eufemistico. Ci risulta, infatti, che il magistrato Pecetta, al momento del conferimento dell’incarico, Le abbia chiesto in maniera specifica – a Lei come agli altri giurati – se avesse avuto trascorsi ad Assisi e/o all’interno della festa; ci risulta altresì che Lei non abbia fatto alcuna menzione delle Sue passate esperienze calendimaggesche … Se permette, pensiamo che questo comportamento sia tipico di chi voglia ‘mentire sapendo di mentire’”.
Anche perché siamo altresì convinti che la parte de sopra possa vincere – anche se ultimamente succede di rado – senza aiuti di sorta”. Nella lettera, la Magnifica lamenta anche dichiarazioni di Campiotti del tipo “tanto avete le spalle larghe…” o “.. voi siete la parte da battere perché siete forti “. “Spiace che un personaggio con la sua professionalità e il suo carisma – conclude la missiva – non abbia compreso appieno l’intima passione che “vive” in ognuno di noi per il Calendimaggio e che, così facendo, abbia sminuito il Suo stesso status di giurato indipendente. Più di una volta si è verificato che alcuni giurati sono stati richiamati in virtù della loro capacità e soprattutto della serietà con cui hanno svolto il loro compito; probabilmente (rectius: sicuramente) per lei non accadrà. A questo punto, visto che il Calendimaggio l’appassiona – e abita anche nei dintorni – per ‘pareggiare il conto’ l’aspettiamo il prossimo anno (scelga Lei il settore: scene o corteo) per qualche fattivo suggerimento o consiglio!
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