Sono Giuseppe Coreno ed Enrico Fanelli le due persone cui, con decreto del Presidente della Repubblica, sono state conferite la due Medaglie d’onore 2017, riconoscimento previsto in favore dei cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, nonché dei familiari dei deceduti. A consegnarle agli eredi (i figli dei due deportati e assegnati ai lavori forzati in Germania), nel corso della giornata della Memoria celebratasi ad Assisi, il prefetto Raffaele Cannizzaro.
“Un ricordo indelebile che non si può cancellare, un’emozione per me grande in un giorno importante, il giorno della memoria in cui anche Assisi ricorda la Shoah”, ha detto il vicesindaco Valter Stoppini, nella sala di palazzo Vallemani, alla consegna delle Medaglie d’onore 2017, alla quale erano presenti una classe di studenti del Liceo Scientifico annesso al Convitto Nazionale Principe di Napoli di Assisi, il Sottosegretario all’Interno, On. Gianpiero Bocci, Mons Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, la Direttrice dell’Archivio di Stato di Perugia, Giovanna Giubbini, i vertici territoriali delle Forze di Polizia e l’Ambasciatore Israeliano Ofer Oren David, che “ha ringraziato tutti per la commemorazione dell’evento, importante per l’intera umanità. È importante che noi tutti continuiamo a collaborare per combattere l’antisemitismo”.
“Una giornata che ricorda una tragica storia”, ha detto Raffaele Cannizzaro, ricordando la storia di un polacco di 78 anni che visse la Shoah. Toccante il racconto, in una sala gremita di cittadini, ospiti e studenti. Il Sindaco di Assisi, in un videomessaggio, causa assenza per impegni concomitanti, ha sottolineato l’onore, per Assisi, di ospitare per il secondo anno consecutivo la consegna delle medaglie d’onore 2017: “Un giorno che va celebrato – ha detto Proietti – perché guardare alla pace non sia utopia, ma una speranza concreta”.
Una conferma ricordata anche dalla curatrice del Museo, Marina Rosati, la quale ha ricordato, con immensa gratitudine, che “questo anno ci troviamo di nuovo qui in una giornata di ricordo di una memoria che deve essere viva”. “La piaga dell’antisemitismo non è stata ancora sradicata – ha insistito l’ambasciatore -. Queste iniziative sono veramente importanti perché aiutano ad educare anche e soprattutto le giovani generazioni che devono conoscere il passato per non dimenticare l’umanità”
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