Partite da ieri le operazioni per dare il via al monitoraggio ambientale, in particolare della qualità dell’aria, a Santa Maria degli Angeli nei pressi della Fonderia Tacconi grazie a un protocollo elaborato e siglato dal Comune di Assisi, Arpa e Usl con la collaborazione di ricercatori e gruppi di cittadini.
È stato scelto congiuntamente il posizionamento del mezzo mobile con centralina che analizzerà continuativamente la qualità dell’aria, saranno inoltre sistemati due punti smart con deposimetri per l’analisi delle polveri e altre stazioni, al tutto si aggiungerà inoltre un sistema di biomonitoraggio ambientale come sostenuto dai cittadini e dal Comune. Nei locali comunali di Santa Maria degli Angeli nei giorni scorsi si era tenuta una riunione tecnica per la definizione di tutti gli aspetti relativi all’avvio dell’indagine, coordinata dal sindaco Stefania Proietti, alla presenza dei vertici dell’Arpa e della Usl.
L’intero progetto di monitoraggio ambientale si avvarrà dell’apporto di ricercatori universitari e del contributo di personale esperto in analisi chimiche. Ogni tre mesi è previsto il trasferimento dei dati rilevati dall’Arpa all’Usl, al termine di un anno di monitoraggio continuativo sarà stilata la relazione tecnica finale e si conosceranno i risultati definitivi del monitoraggio che essendo “figlio” dell’Osservatorio ambientale rappresenta un modello partecipativo innovativo, che sarà garantito dall’indipendenza proprio per la presenza dell’amministrazione comunale e dei cittadini.
“Simbolicamente – ha spiegato il sindaco Stefania Proietti – abbiamo scelto la data del 1° settembre, Giornata del Creato, per dare inizio alle operazioni del primo monitoraggio ambientale nella storia del Comune di Assisi. Si tratta di una ricorrenza che vuole esaltare nuovi stili di vita improntati a buone pratiche, richiamando l’impegno a lavorare perché i danni inflitti al pianeta con ripercussioni innegabili sui più fragili siano al più presto sanati. Una giornata, quella dedicata al Creato, che va celebrata con azioni concrete, ora più che mai, visto che la pandemia ha mostrato come l’inquinamento ambientale incide in maniera determinante sulla diffusione del virus e sulla salute delle persone”.
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