Esplorare il paese rurale, incontrare i giovani che hanno scelto di tornare a lavorare nelle campagne, le comunità che stanno cercando stili alternativi e… girare un film che racconti tutto questo. Sono questi gli obiettivi del viaggio del ventenne torinese Nicola Winkler, partito ad aprile dalla Sicilia (in particolare da Scillato, un paese sulle Madonie) per arrivare ad Assisi nei giorni scorsi, con un compagno tutto particolare, un asino.
Ad accompagnare Nicola Winkler è infatti Fela detto Fefè: “Quando si stanca, c’è poco da fare”, dicola Nicola. “Così – aggiunge – riscopro il gusto di muovermi con lentezza, adattandomi ai ritmi della natura”. Il progetto del giovane studente al Dams, si chiama proprio “Non fare l’asino”, e viene descritto come una peregrinazione da Nord a Sud, battendo strade alternative e sentieri caduti nell’ oblio. Nel contempo cercando ospitalità in aziende agricole, cooperative sociali o semplici famiglie che abbiano scelto il lavoro della terra come forma di resistenza e resilienza, in un virtuoso equilibrio tra tradizione e innovazione, produttività e sostenibilità.
Ad Assisi, Nicola e Fefè sono stati ospitati da una famiglia della zona: “Con mio marito tornavano da Rasiglia – spiega Francesca Cernetti (nella foto con il giovane) – e non ci abbiamo pensato troppo ad offrire un passaggio e un tetto a questi due compagni di viaggio”.
Obiettivo del viaggio di Nicola Winkler, “girare una docu-fiction, dove chiederò ai personaggi reali che incontrerò sulla strada di diventare sceneggiatori, interpreti e protagonisti di un lungometraggio collettivo. Un modo, anche questo lento e partecipativo, per far emergere pezzi belli e silenziosi di questa Italia”.
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