C’è una data per l’udienza preliminare per l’omicidio di Davide Piampiano: appuntamento l’8 aprile 2025 al tribunale di Firenze, dove il fascicolo è planato per incompatibilità dei giudici visto che la mamma della vittima è magistrato onorario a Spoleto.
Come noto dopo la chiusura delle indagini una mesata fa, l’avvocato di Piero Fabbri, Luca Maori, aveva chiesto un patteggiamento per il suo assistito, accusato di omicidio colposo e non più di omicidio volontario, l’accusa con cui era stato arrestato e che, non senza perplessità, è stata “ridimensionata”. Il pm di Firenze, titolare del fascicolo, ha negato il consenso alla difesa del cacciatore 57enne. E ha chiesto il rinvio a giudizio, anche se già nell’udienza preliminare l’avvocato Maori potrà chiedere di nuovo un patteggiamento per Fabbri. L’indagato non ha depositato memorie né ha chiesto di essere sentito.
La difesa – gli avvocati Franco Matarangolo, Giovanni Flora e Francesco Maresca – ritiene che la ricostruzione dei fatti farebbe configurare l’ipotesi dell’omicidio volontario, nella forma del dolo eventuale. A sostegno della loro tesi, diversi elementi che sarebbero incompatibili con la versione di Fabbri che sostiene di aver sparato un cinghiale. Tra questi il “dislivello roccioso verticale di circa due-tre metri” in cui un cinghiale non potrebbe mai passare; l’altezza al quale il colpo che ha provocato la morte di Davide Piampiano è stato sparato, non quella di un cinghiale; le tempistiche dello sparo che ha portato all’omicidio di Davide Piampiano, incompatibili con una reazione “di getto”. (Nella foto la zona del delitto in un servizio del Tg3 Rai Umbria)
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