Quale futuro per i palazzi storici assisani? Il passato è stato incerto e il presente non è al momento bellissimo, tra spazi ‘rovinati’, spazi degradati, e spazi chiusi senza che si sappia nulla della loro riqualificazione, nonostante i fondi ottenuti – a inizio 2017 – dalla Regione “Tre passi nella cultura di Assisi”. I lavori sarebbero dovuti cominciare qualche tempo fa, ma non se ne vede traccia.
Caso lampante il Palazzo del Monte Frumentario: riqualificato negli anni passati per diventare un polo d’attrazione del centro storico, sconta il fatto di essere al centro (e quindi di difficile fruizione, anche per motivi logistici) e vi vengono realizzati 3-4 eventi l’anno. Alcuni dei quali sono però poco rispettosi del palazzo, se è vero che i supporti dei ‘banner’ – spiega un residente al Corriere dell’Umbria inoltrando anche alcune foto e chiedendo una pulizia accurata che elimini le tracce – hanno lasciato grossi segni neri sulle colonne, che nessuno ha ancora ripulito a settimane di distanza dall’ultimo evento.
Tra i palazzi storici assisani, va meglio a Palazzo Vallemani: occupato per metà tra biblioteca (peraltro senza neanche il wi-fi per permettere agli studenti o agli utenti di collegarsi a internet) e dalla Pinacoteca, nella parte non occupata presenta finestre rotte (visibili dalla centralissima via San Francesco) ed è oramai un vero e proprio ricettacolo di piccioni. Da anni, e senza che nessuno mai abbia pensato di chiuderle almeno con delle assi di legno.
Infine, il teatro Metastasio: tornato in possesso della città dopo i dieci anni di convenzione con una compagnia che vi ha messo in scena solo 4-5 spettacoli, è stato usato per qualche manifestazione e per una mini-stagione teatrale (con due spettacoli su tre annullati) senza riscuotere grande successo, anche qui, come nel caso di altri palazzi storici assisani, anche a causa della presunta scomodità del centro storico.
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