Rifiuti a Santa Maria degli Angeli e a Petrignano, segnalazioni dai residenti e dall’ex consigliere Rino Freddii.
A Santa Maria degli Angeli, problemi nella zona della piscina comunale coperta: nella grande area verde alle spalle della piscina – scrive il Corriere dell’Umbria in edicola stamattina – c’è una vera e propria discarica di bottiglie in vetro abbandonate. Colpa di chi non rispetta l’ambiente ei cittadini chiedono maggiori controlli e pene severe. Necessari interventi anche lungo la strada provinciale che da Santa Maria degli Angeli conduce a Costano, lungo via San Francescuccio de’ Mietitori si trova di tutto, bottiglie, imballi, involucri di ogni tipo, quasi certamente lanciati dai finestrini delle automobili.
A Petrignano, invece, è Rino Freddii a segnalare come “a tre mesi di distanza dall’improvvisa, quanto inaspettata e discutibile, sostituzione dei sampietrini con uno strato di catrame (pendenze sbagliate e già qualche buca), ancora non è stata ridisegnata la segnaletica orizzontale in Piazza S. Pietro a Petrignano. Spetterebbe alla Provincia di Perugia, responsabile del sito ed esecutrice dei lavori, ma va rilevato che l’Amministrazione di Assisi – la quale ha il dovere di vigilare ed adoperarsi affinché sull’intera viabilità del proprio territorio, anche di competenza di altre Istituzioni, siano garantiti i requisiti standard di decoro e di sicurezza – ha probabilmente sottovalutato la problematica e non è intervenuta oppure non lo ha fatto con la necessaria incisività”.
L’ex consigliere comunale, residente a Petrignano, sostiene di aver inviato “ben tre e-mail, con l’ultima delle quali ho richiesto espressamente di sollecitare la Provincia affinché provvedesse in merito. Sono trascorsi oltre 20 giorni ed ancora non è dato sapere se ciò è stato fatto oppure no; quello che è certo è che a tutt’oggi, e chissà per quanto tempo ancora, di strisce pedonali e indicazioni di rotatoria non vi è ombra con evidente disagio e rischio per pedoni e veicoli”.
Altro caso di degrado a Petrignano, il ponte sul Chiascio: “Al rigonfiamento della struttura muraria che si affaccia su Via del Castello, alle pietre sconnesse e all’infiltrazione di acqua piovana sotto le arcate, oramai a conoscenza di tutti, negli ultimi tempi – segnala Freddii – si è aggiunto un nuovo esempio di incuria: giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, numerosi tronchi si sono incagliati sui piloni formando una vera e propria diga, la quale impedisce il normale scorrimento del fiume e può diventare causa di esondabilità in caso di piena. A questo punto credo che i fin troppo comprensivi e tolleranti petrignanesi abbiano il diritto di pretendere veloci e risolutivi interventi, oltre naturalmente a quello di conoscere gli eventuali responsabili delle macroscopiche e pericolose inefficienze”.
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