La primavera porterà la riapertura, seppure solo parziale, del Pincio. Come anticipato nei mesi scorsi, la riqualificazione del polmone verde cittadino procede per stralci e così, completati gli interventi sulla parte vegetazionale (100.000 euro il loro costo complessivo) in attesa della riqualificazione vera e propria la parte più bassa del parco Regina Margherita tornerà a essere di nuovo fruibile.
L’anticipazione, riportava il Corriere dell’Umbria in edicola nei giorni scorsi, è stata data dal sindaco Stefania Proietti nel corso dell’incontro organizzato dal Circolo del Subasio, moderato da Gino Bulla e introdotto dal Gino Costanzi, presidente del sodalizio assisano. A marzo l’area verde verrà riaperta, anche se con limitazioni, dopo che lo studio Lobis di Merano ha terminato il progetto di censimento, valutazione e del progetto d’intervento arboricolturale e dopo alcuni interventi di messa in sicurezza di alberi e spazi. Una delle idee per la valorizzazione dell’area è di arricchirla con i reperti archeologici che erano emersi in occasione di interventi nell’area dell’ex anfiteatro, anche se tale ipotesi va valutata.
L’idea della giunta, lanciata nel corso di un incontro svoltosi a settembre, è di rendere la zona dell’arena il baricentro ricreativo del Pincio, tra l’altro con un chiosco. Un’altra delle ipotesi emerse è anche quella di realizzare una sorta di “cunicolo” per connettere il Pincio al Pincetto, così da bypassare l’ingresso attuale, che è proprio lungo la statale. Nella zona dove ora c’è l’ingresso e il chioschetto, con quello che dovrebbe essere il secondo intervento del cantiere, dovrebbe essere realizzato il primo step del percorso sul tema dell’acqua, una sorta di “catino contemplativo” sulla falsariga delle opere di Richard Serra.
Ulteriori interventi saranno poi realizzati sul belvedere (che non rimarrà unico, ma ne saranno realizzati altri) e sulle mura. Per evitare che nessuna parte del Parco sia sottoutilizzata, verranno poi coinvolti altri enti (il Demanio, il Convitto) per aprire il Pincio alla città, nella fattispecie al Convitto, alle due Rocche, al Parco del Monte Subasio, ma anche alla zona di espansione della città serafica, per cui il Pincio dovrebbe essere più facilmente raggiungibile.
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