L’amore nato tra i banchi di scuola tra due prof di una scuola media di Assisi finisce in un processo per stalking. La storia risale agli inizi degli anni 2000, quando – lei, originaria di Assisi, docente di ruolo, lui, supplente, originario di un’altra città – i due professori, conosciutisi sul luogo di lavoro, si fidanzarono prendendo casa insieme e avendo anche un figlio.
Un bimbo che – riporta il Corriere dell’Umbria in edicola ieri mattina – viene riconosciuto solo dalla mamma. Perché il professore, che aveva un’altra famiglia, non poteva farlo. “Inoltre – ha spiegato la prof – trattava il mio primogenito, avuto da un’altra relazione, in modo molto diverso”. Passano gli anni e il rapporto non migliora: “Non era chi credevo che fosse, era oppressivo”, la testimonianza della donna.
Poi però lui si ammala, e la donna decide di tenerlo in casa ancora per qualche tempo, per poi chiudere una volta migliorate le condizioni di salute. E da lì comincia lo stalking: “Da parte sua c’è stata un’escalation di incursioni a scuola, entrava mentre facevo lezione, mi recapitava lettere. Dopo che gli avevo detto che volevo chiudere, ha organizzato una festa per ufficializzare la nostra relazione. Si presentava a eventi familiari senza essere invitato”, alcuni dei passaggi della testimonianza della donna.
Che era costretta a lasciare l’auto lontana da casa per non fargli capire che c’era, mentre l’uomo si metteva a mangiare sui gradini della casa della donna e strattonava i portoni dell’abitazione per capire se poteva entrare in casa da qualche parte. Ora la donna si è costituita parte civile nel processo per stalking a carico dell’ex.
(Foto di repertorio)
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