(Flavia Pagliochini) Era accusato di aver trattenuto i proventi delle giocate del Lotto per due settimane e condannato dalla Corte dei conti, nell’agosto del 2022, a risarcire l’Agenzia delle dogane. Ma l’uomo, nel procedimento penale assistito dall’avvocato Federico Bettelli, è riuscito a provare che ad effettuare le giocate del Lotto in quelle settimane – in cui la tabaccheria in realtà avrebbe dovuto rimanere chiusa – e ad appropriarsi delle relative somme, quantificate in circa 5.000 euro, non era stato lui, bensì un collaboratore familiare nella gestione della tabaccheria. Il tutto all’insaputa di chi era invece finito a processo, e che ora è stato prosciolto.
Nello specifico l’accusa consisteva in un’appropriazione indebita di proventi delle giocate del Lotto relativi alle settimane contabili del 2 e del 9 febbraio 2021. La Procura contabile umbra aveva portato in giudizio l’uomo, titolare di una tabaccheria-ricevitoria “per aver omesso il versamento alla società Lottoitalia S.r.l, nelle settimane contabili del 2 febbraio 2021 e 9 febbraio 2021, del saldo a debito dei proventi”. Il danno erariale era stato quantificato in 5.441,82 euro in quanto “il concessionario di una ricevitoria del lotto è pacificamente riconosciuto dalla giurisprudenza agente contabile” ed è tenuto al “versamento di quanto raccolto dal gioco del lotto”. Somma che l’uomo non avrebbe corrisposto anche se non interamente, visto che era stata incamerata la cauzione di 2.836,00 euro.
Come spiega l’avvocato Bettelli, “il mio assistito nel corso della fase di indagine ha provveduto a estinguere integralmente il debito erariale ancora pendente” e nel procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica per i suddetti fatti, all’esito delle indagini preliminari il pubblico ministero dottor Iannarone ha aderito alla tesi difensiva, comprovata anche dalle produzioni documentali versate in atti, secondo cui era stato un collaboratore familiare nella gestione della tabaccheria a causare l’ammanco. “Sempre tramite produzioni documentali – dice Bettelli – sono inoltre riuscito a dimostrare le difficoltà familiari occorse al mio assistito, che hanno impedito a quest’ultimo di accertarsi in breve tempo degli ammanchi e, successivamente, di provvedere – in qualità di titolare della tabaccheria – di ripianarli: proprio dal mancato tempestivo versamento di dette somme era derivata la condanna per danno erariale dinanzi alla Corte dei Conti. Il G.I.P. di Perugia, pertanto, a fronte di tali elementi, ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero“.
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