Ritrovata dopo tre anni Cristina Khader Ebada, una bambina di tre anni, di una famiglia cristiana siriaca finita in un campo profughi nella zona di Erbil, rapita nel 2014 dall’Isis. In fuga dall’avanzata dei jihadisti, che avevano preso il controllo di città come Mosul e Tikrit, quest’ultima poi riconquistata dalle forze fedeli a Baghdad, i familiari di Cristina sono finiti al campo profughi “La pace”, nella zona della capitale del Kurdistan iracheno.
Per salvare Cristina Khader Ebada si erano mobilitati anche i frati di Assisi, che nel giugno 2015 hanno lanciato un hashtag #SaveCristina, per non dimenticare “gli occhi di questa bimba che hanno già visto troppo” e per riportare l’attenzione su una storia dimenticata. Una delegazione dei frati di Assisi aveva incontrato a Erbil la famiglia Khader Ebada, che ha raccontato ancora una volta una storia di abusi e di violenze. Costretti a salire su un autobus e a partire, i genitori hanno dovuto abbandonare la figlia nelle mani dei miliziani dell’Isis, dietro minaccia di morte. “L’hanno presa quando l’autista ci ha portato via da Qaraqosh. A mia moglie, che ha protestato per due volte, hanno detto: se parli ancora ti uccidiamo”, aveva detto ad Avvenire il padre della piccola.
La storia ha un lieto fine: secondo Avvenire, Cristina Khader Ebada, che oggi ha sei anni, è stata ritrovata a Mosul, come spiega al quotidiano la voce di padre Jalal Yako, religioso rogazionista. “Finalmente Cristina è tornata a casa: è stata ritrovata dopo l’offensiva militare di venerdì scorso e ha potuto riabbracciare i propri genitori. Noi frati di Assisi – ha dichiarato il direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, – avevamo lanciato, nel 2015 tramite l’evento di solidarietà ‘Con il cuore, nel nome di Francesco’, l’hashtag #savecristina facendo appello alle istituzioni e agli uomini di buona volontà affinchè la bimba fosse liberata dall’Isis. Avevamo incontrato i suoi genitori in Iraq nel campo profughi di Ankawa ‘La pace’ e pregato per la sua liberazione. La forza della solidarietà è travolgente. Anche quest’anno con il vostro aiuto possiamo fare molto e aiutare le ‘tante Cristina’ che quotidianamente incontriamo sulla nostra strada, basta inviare un sms o chiamare da rete fissa al 45515 per sostenere gli ultimi. Ringraziamo la redazione di Avvenire su come sta seguendo questa vicenda e la situazione drammatica dei cristiani perseguitati nel mondo”.
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