Non si ferma la mobilitazione dei 400, tra cittadini e attività commerciali, firmatari della petizione per chiedere una soluzione veloce al problema delle scale mobili a Porta Nuova. Dopo la nota della giunta nella quale si dava conto di alcune tempistiche (fine del 2020 per la sostituzione delle scale mobili a Porta Nuova e 2021 per l’ascensore; e, per tutto l’anno in corso, scarico dei turisti a Largo Properzio), i cittadini fanno presenti le loro contro-proposte.
Nello specifico, a mobilitarsi sono le cinque attività del parcheggio (un bar, un’edicola, tre negozi di souvenir), che con la soluzione proposta dal Comune vedrebbero perdere la gran parte dei loro guadagni, ma anche le altre attività commerciali di Porta Nuova, che rischiano anch’esse di veder drammaticamente calare il loro giro d’affari. Se infatti tutti i turisti scendessero a Largo Properzio al loro arrivo, è assai improbabile che, ripartendo, riprenderebbero il bus a Porta Nuova, visto che di solito la visita di Assisi si conclude a San Francesco e per i pullman è più facile partire vuoti e caricare i turisti nella zona di San Pietro, dall’altra parte della città.
Per questo i commercianti e più in generale i firmatari della petizione per il ripristino chiedono al Comune (come riporta il Corriere dell’Umbria in edicola stamattina) di garantire “il check point all’interno del parcheggio Porta Nuova, con effettivo accompagnamento in pullman dei soli disabili al largo Properzio; di fornire un servizio di navetta che trasporti i turisti dal parcheggio a largo Properzio e che lasci consequenzialmente quelli in attesa liberi di utilizzare questo lasso di tempo per lo shopping e i servizi; di garantire in qualche modo che il carico dei turisti al termine della visita avvenga al parcheggio di Porta Nuova”. Non solo: i commercianti del parcheggio chiedono un numero massimo di pullman parcheggiati a Porta Nuova (22, nello specifico) per evitare che le banchette vengano oscurate
E infine, per il tempo necessario alla sostituzione del corpo scale mobili a Porta Nuova, che “il Comune di Assisi ci possa mettere a disposizione gratuitamente dei locali all’interno di Assisi in cui svolgere le nostre attività dando un senso al pagamento della tassa di occupazione suolo pubblico che diversamente non avrebbe alcun senso pagare”. Ma oltre alle richieste – cui si chiede di dare una certezza entro la metà di febbraio, pena mobilitazioni plateali e pubbliche – i cittadini chiedono, tuttora, di sapere perché l’intervento di sostituzione delle scale mobili non sia stato programmato già nel 2016 o comunque negli anni successivi, visto che nel frattempo ne sono passati cinque ed è improbabile che le scale mobili, anche in condizioni meno usuranti, sarebbero potute durare all’infinito.
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