Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Assisi per il ventennale del terremoto: alle 10.30 il Capo dello Stato ha visitato la Basilica Superiore di San Francesco, deponendo, alla presenza dei familiari delle vittime e sulla mattonella collocata all’ingresso della Basilica superiore di Assisi, una corona di fiori in memoria dei quattro morti nel crollo della volta della Basilica Superiore di San Francesco (padre Angelo Api e il seminarista polacco Borowec Zdzislaw e i due tecnici della Soprintendenza, Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella). Presenti insieme al presidente della Repubblica la governatrice Catiuscia Marini, il presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti, il sindaco di Assisi Stefania Proietti e il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino.
Accompagnato dal custode padre Mauro Gambetti, il Capo dello Stato ha quindi visitato la Chiesa di San Francesco. La Sovrintendente ai Beni culturali Marica Mercalli, ha illustrato a Mattarella i restauri della volta, spiegando che allora si trattò di “un cantiere pilota”. Il presidente – ha riferito Mercalli – “ha evidenziato l’importanza della sinergia tra vari enti dello Stato”. Mattarella ha poi salutato i parenti della vittime. “Ciascuno di noi ha perso un caro – hanno detto i congiunti – ma abbiamo trovato una famiglia nella comunità dei frati francescani con i quali ci ritroviamo ogni 26 settembre”. Il presidente della Repubblica si è poi raccolto in preghiera sulla tomba di San Francesco. (Continua dopo il video)
Successivamente, Sergio Mattarella ad Assisi si è recato al Lyrick per incontrare gli uomini della Protezione Civile che hanno operato nel terremoto del 1997 e in quello del 2016: a salutarlo il sindaco Stefania Proietti – “La sua presenza nella città Serafica, a 20 anni dal terremoto del 1997, nel giorno di apertura delle festività di San Francesco Patrono d’Italia assume un significato di straordinaria importanza per tutta la nostra terra” – e la governatrice Marini: “Il terremoto – ha detto la presidente – urla, sbriciola, spezza e spaventa ma noi umbri sappiamo reagire. Lo abbiamo fatto nel 1997 e lo facciamo oggi”.
Sergio Mattarella ad Assisi: il ricordo del terremoto del 1997 – Alle 11:42 del 26 settembre 1997 un sisma ha colpito Umbria e Marche con scosse di magnitudo 5.8, VIII – IX grado della scala Mercalli, producendo danni gravissimi alla Basilica di San Francesco in Assisi e ai suoi celebri affreschi. Un forte boato e una delle volta della Basilica Superiore crollano soffocando sotto di loro quattro persone; in quel momento, all’interno della chiesa, si trovano una ventina di persone, impegnate in un sopralluogo dopo la prima scossa della notte precedente. Gli affreschi di Giotto e Cimabue si sbriciolano, ingenti i danni con la la Basilica superiore che viene attraversata da una ragnatela infinita di lesioni.
In occasione della visita di Sergio Mattarella ad Assisi, nella Basilica Superiore di San Francesco, e alla tomba del Santo, il direttore della Rivista San Francesco, Padre Enzo Fortunato, e il capo redattore, Andrea Cova, hanno donato al Presidente una copia esclusiva del mensile che racconta l’intera famiglia francescana. “Spesso – è scritto in una nota – l’Ordine Francescano viene raffigurato come un grande albero dal cui tronco sono spuntati, lungo i secoli, innumerevoli rami frondosi. Rappresentano la grande schiera delle famiglie religiose che si ispirano al carisma di Francesco d’Assisi. Il titolo del numero di ottobre è ‘Galassia Francescana’, una galassia fatta di uomini e donne, di giovani e non, che vuole aiutarci a stupire il mondo con la propria vita, con i propri gesti, con un respiro che nella Cripta ha le sue radici: Francesco. La Galassia del Patrono d’Italia non è frammentazione, ma unità nella diversità”.
I contenuti del mensile offrono una panoramica della composizione delle famiglie francescane, la spiegazione dei tre simboli che contraddistinguono il Francescanesimo: l’abito, il cingolo e il Tau. Sono inoltre descritti i tre aspetti del carisma francescano: la pace, la solidarietà e il rispetto per il creato. Vi è poi una spiegazione della dislocazione geografica e del numero delle famiglie francescane: una Galassia che non è frammentazione, ma unità nella diversità. La rivista ha una diffusione di oltre 100mila copie tradotta in inglese, arabo e braille. Viene diffusa gratuitamente nelle sedi direttive scolastiche d’Italia e nelle carceri.
Foto © Mauro Berti e Andrea Cova
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