Il Tar Umbria conferma lo stop alle slot machine di una centralissima via della frazione di Rivotorto, nel Comune di Assisi, per la violazione delle distanze di ‘sicurezza’ da luoghi sensibili. È quanto si legge nella sentenza pubblicata ieri, sul caso di un esercente che nel 2019 aveva trasferito il suo esercizio in un nuovo locale a poche decine di metri di distanza. In questo caso, riporta Agipronews, per il Tar scatta l’applicazione della distanza minima dai luoghi sensibili prevista dal regolamento comunale.
Nel 2019 i titolari dell’attività avevano trasferito il bar in un nuovo locale a poche decine di metri di distanza da una chiesa, un asilo, lo stadio e persino un centro ricreativo. Il tutto in violazione del regolamento comunale che, approvato nel 2016, vieta l’apertura di sale giochi e l’installazione di nuovi apparecchi slot in un raggio di 500 metri da determinati luoghi come scuole o chiese.
I giudici (che si erano già espressi nel 2018 per un caso simile) hanno evidenziato che il regolamento ispirato alla legge regionale “salva” dal distanziometro le attività di gioco già esistenti prima della sua entrata in vigore; tuttavia tale deroga non è prevista nel caso del trasferimento dei locali. In una situazione simile, la “nuova disciplina comunale che prevede l’obbligo di distanza minima dai luoghi sensibili ivi individuati trova, al contrario, piena applicazione”. Il Collegio conferma anche la correttezza dell’istruttoria posta alla base del regolamento di Assisi, e il fatto che – come emerge anche dalla relazione depositata dal ricorrente – sul territorio comunale è ampiamente possibile aprire un’attività di gioco a norma di legge.
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