Per evitare di morire soffocato dopo uno choc anafilattico un ex militare nato in Ucraina, da tempo in Umbria, ha effettuato su sé stesso una tracheotomia, utilizzando la punta, affilata col taglierino, di un grosso pennarello nero svuotato dell’inchiostro a mo’ di cannula. A scatenare il problema respiratorio del 63enne sarebbe stata un’allergia alimentare, legata a delle erbe colte in campagna e mangiate a pranzo.
La notizia è stata lanciata in primis da Rai Umbria e poi ripresa da altre testate locali.
“Quando un vicino lo ha accompagnato in macchina all’ospedale di Assisi, i sanitari non credevano ai loro occhi: si tratta, infatti, di una delicata manovra di emergenza. Eppure, Daniele Conti, il chirurgo che ha completato il salvataggio ha confermato che il buco era sufficiente per completare il soccorso”, si legge nell’articolo.
A salvare l’uomo, oltre alla auto-tracheotomia, probabilmente le nozioni apprese in guerra: e, quando un colpo di tosse ha fatto partire la cannula, poco prima di perdere conoscenza l’uomo ha raccolto da terra il pennarello caduto, ci ha soffiato dentro per garantire la ventilazione e se lo è rimesso al suo posto. Ora è fuori pericolo, ricoverato in Terapia intensiva a Perugia, dove è stato successivamente trasferito e stabilizzato.
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