Rispettare l’ambiente di Assisi e tutelare il marchio Unesco: dopo due anni e una corposa raccolta firme contro la cementificazione firmata da 6.917 persone, torna a farsi sentire il Comitato no cemento, che ha scritto a Procura della Repubblica e Ministero per chiedere accertare il “presunto danno ambientale e paesaggistico in atto in località Santa Maria degli Angeli di Assisi — zona Madonna delle Grazie – con istanza di sopralluogo urgente al fine di accertare la legittimità degli atti, anche tecnici-amministrativi, rilasciati da parte della amministrazione comunale di Assisi, la compatibilità degli interventi autorizzati rispetto ai principi di salvaguardia e tutela di un Sito , quale quello di Assisi , dichiarato dall’anno 2000° da parte dell’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.
A mobilitarsi contro la cementificazione sono una ventina di cittadini firmatari dell’esposto e riuniti nel Comitato No Cemento. Detto che i lavori in corso nella zona sono in regola con tutte le procedure e la documentazione a norma di legge, i cittadini chiedono però chiarimenti sulle procedure e sostengono che “Il terreno oggetto di lottizzazione è collocato in una zona precedentemente agricola, divenuta residenziale, in ampliamento alla precedente zona di Madonna delle Grazie, già esistente dagli anni ’60, ma congelata dal Piano Regolatore originario Astengo, approvato nel 1972, in quanto la zona era collocata in un ambito particolarmente delicato del territorio sia sotto l’aspetto che paesaggistico ambientale posta al di sotto del colle storico e dello stesso centro storico di Assisi in pieno ambito panoramico”.
Nel 2014-2016 il piano regolatore è stato cambiato e ora – secondo il comitato anti cementificazione – “La realizzazione di nuovi fabbricati al di sotto del colle storico di Assisi ed in piena visuale panoramica andrebbe quindi per sempre ad alterare il panorama di Assisi in un luogo dichiarato patrimonio mondiale da parte dell’Unesco”. Un riconoscimento concesso nel 2000 e in cui veniva sottolineato tra l’altro che “Assisi ed il suo territorio edificato rappresentano un eccezionale esempio di città collinare e di paesaggio culturale che ha mantenuto la sua stratigrafia storica fin dall’antichità. Le opere che nel medioevo vi sono state realizzate dai più grandi maestri dell’epoca hanno fatto di Assisi un riferimento fondamentale per lo sviluppo dell’arte e dell’architettura in Italia”. Per il comitato, “la nuova zona residenziale è stata approvata solo in via successiva alla dichiarazione di Assisi quale sito Unesco in un’area prima agricola posta a monte del centro di Santa Maria degli Angeli citato nella dichiarazione Unesco, ma che solo oggi è in corso di realizzazione” e per questo ora si chiedono chiarimenti su “quale sorveglianza sia stata condotta in merito al susseguirsi degli atti amministrativi approvati da parte degli organi competenti (Comune, Provincia, Regione e Soprintendenza) per giungere alla edificazione della zona”, e anche “un sopralluogo urgente e a verificare la conformità di quanto i Vostri funzionari/periti rileveranno, rispetto alle norme sopra riportate, salvo altre (urbanistiche e di tutela del patrimonio culturale-architettonico), e ad adottare, se del caso, ogni provvedimento urgente, anche sanzionatorio”.
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