Chiedono una firma per confermare l’avvenuta ricezione del catalogo, ma in realtà fanno firmare un contratto che, se non contestato o rescisso entro quindici giorni, obbliga l’ignaro firmatario a dover pagare fino a tremila euro (a volte anche all’anno per tre anni) per vari articoli per la casa. Arriva anche in Umbria la truffa del catalogo recentemente balzata agli onori delle cronache in tutta Italia, sempre con lo stesso modus operandi.
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Truffa del catalogo: come funziona
Secondo alcune testimonianze, in Umbria si sarebbe partiti dall’assisano. Operatori stanno contattando telefonicamente (ma anche via porta a porta) ignari cittadini, chiedendo la disponibilità a ricevere un catalogo omaggio. Una volta detto di sì – ma spesso anche se si è detto di no – arrivano i “piazzisti” che, illustrati i prezzi vantaggiosi degli articoli offerti, invitano a consultare il catalogo con estrema calma. Il potenziale futuro cliente può anche tenerlo. Deve però firmare per dimostrare che l’opuscolo omaggio gli è stato consegnato.
Ed è proprio qui – spiega una signora assisana che, “quasi raggirata”, vorrebbe evitare che altre persone vengano truffate, scatta la truffa del catalogo. La firma è in realtà un vero e proprio contratto che impegna ad acquistare beni per migliaia di euro. Gli addetti tornano dopo una ventina di giorni, quando il periodo di recesso è scaduto, e chiedono al cliente di onorare il contratto. “Se qualcuno ha firmato – spiega la signora – bisogna avvalersi del diritto di recesso entro due settimane. Altrimenti si viene persino minacciati e bisogna da contratto pagare più di 3000 euro”.
Truffa del catalogo: come difendersi
A volte bisogna pagare questi tremila euro anche per tre anni. Anche per questo, oltre a non firmare mai documenti di sorta, per difendersi dalla truffa del catalogo è possibile recedere mandando una raccomandata entro 14 giorni dalla firma, mentre in caso di ordinativo già effettuato è possibile restituire i beni entro 14 giorni dalla consegna con annessa restituzione di quanto pagato.
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