Il turismo matrimoniale ad Assisi finisce sul Tg3 regionale, che dedica un ampio servizio al tema. Prima di tutto le voci della città, ma anche quella della chiesa.
Il tema è quello sollevato nei giorni scorsi dal vescovo in un’intervista ad Avvenire. Monsignor Sorrentino ricordava la ‘moda’ del turismo matrimoniale ad Assisi, bacchettando chi sceglie la città solo come location. Ma si augurava anche uno stop ai matrimoni per motivi religiosi, invitando gli sposi a scegliere Assisi per il viaggio di nozze e una messa di ringraziamento.
I cittadini di Assisi e gli operatori commerciali dicono però no a questa visione. Dall’inizio dell’anno, dei 160 circa matrimoni celebrati in città, quasi 90 sono di coppie di fuori diocesi (dal sud Italia e dall’estero, tra cui Brasile e Giappone). Persone che portano indotto, come ricorda Simone Fittuccia, vicepresidente di Federalberghi Umbria. “La ricaduta è importante, varia dal 5 al 10% del turismo assisano. Un turismo che spende e che porta un’economia importante. Per questo motivo non siamo assolutamente d’accordo con il pensiero del presule”.
Contrari anche gli operatori commerciali. “La città per sua natura deve essere quella della città e dell’accoglienza”, dice Fulvia Angeletti. “Una scelta come quella di sposarsi ad Assisi deve essere apprezzata e accolta con la massima disponibilità, da parte delle strutture e della chiesa”. Ma il business che gira intorno al turismo matrimoniale ad Assisi è ampio. Soprattutto agenzie di viaggio (e non solo), commercianti e fotografi. A tal proposito il Tg3 regionale intervista Mauro Berti, che sottolinea però come ci siano stati già cambiamenti. “In passato – spiega – ho fatto foto a matrimoni di americani, austrliani e giapponesi. Oggi probabilmente con le macchinette digitali più persone si fanno foto da sole”.
Infine, il TG3 dà la parola al vescovo Sorrentino: “Il matrimonio è un sacramento importante, un percorso che si fa nella propria comunità e che si conclude con la celebrazione. Ci deve essere un motivo per celebrarlo fuori città o fuori diocesi. Tante persone vengono ad Assisi, perché Assisi attrae. Ma qualche volta vengono non preparate o celebrano matrimoni non nello stile della città di San Francesco”.
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