Ad Assisi le pietre parlano e raccontano bellezza e storia della città, attraverso sfere di travertino e pietra rosa tipica del monte Subasio, collocate davanti ai 14 monumenti UNESCO presenti. Vere e proprie sculture d’autore, di tre diverse dimensioni, in grado di “animarsi” attraverso sofisticate tecnologie e di comunicare, a visitatori e turisti che si avvicinano, contenuti e immagini inediti e originali accessibili anche a persone con disabilità.
Si tratta di un progetto unico, innovativo e inclusivo, ideato e realizzato dal Comune di Assisi, grazie a un finanziamento del Ministero dell’Interno, in esito a un bando del 2021 rivolto a città d’arte particolarmente colpite dalla diminuzione dei flussi turistici, durante la pandemia Covid 19. La proposta – presentata dall’ufficio Turismo e Marketing territoriale dell’ente – è risultata tra le migliori, tanto che è stata selezionata e premiata con un punteggio rilevante e il massimo del contributo economico, pari a 200mila euro a fondo perduto per lo sviluppo di varie azioni, con il coinvolgimento della comunità locale, di enti e associazioni del territorio, nonché delle comunità religiose di Assisi.
Le pietre parlano è stato illustrato in un incontro pubblico al quale sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Stefania Proietti, l’assessore al Turismo e Marketing territoriale Fabrizio Leggio, il responsabile dell’ufficio al Turismo e Marketing territoriale, Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico Giulio Proietti Bocchini, tecnici e artisti che hanno contribuito alla realizzazione della stessa. L’obiettivo del progetto è promuovere in maniera innovativa il patrimonio artistico della città, rigenerandone e riprogettandone l’immagine percepita, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’idea è quella di valorizzare la multidimensionalità dei quattordici beni culturali inseriti nella lista dei siti UNESCO (Basilica di San Francesco, Basilica di Santa Chiara, Cattedrale di San Rufino, Chiesa Nuova, Basilica di Santa Maria degli Angeli, Piazza del Comune, Eremo delle Carceri, Chiesa di Santa Maria Maggiore, Abbazia di San Pietro, Rocca Maggiore, Rocca Minore, Santuario di Rivotorto, Santuario di San Damiano, Palazzo del Capitano del Perdono), grazie a un approccio esperienziale e artistico in grado di renderli più attrattivi, anche per nuovi target di turisti.
Tema centrale è la famosa pietra a scaglia bianca, rosata e rossa di Assisi, estratta dal monte Subasio, che rappresenta ciò che lega chiese, piazze, mura ed edifici civili della città e del territorio. Un elemento caratterizzante, che viene reso “parlante” attraverso contenuti e percorsi esperienziali, performance di artisti e nuove opere di design scolpite su sfere di varie dimensioni, con l’intento di offrire al pubblico un punto di vista inedito, partecipato ed inclusivo sulla città. Le 14 sfere in pietra sono state realizzate dal noto scultore umbro Matteo Peducci e in ognuna di esse è stato inserito un beacon digitale, che attiva e segnala la presenza di un dispositivo mobile (cellulare o tablet), dal quale sarà possibile accedere alla App dedicato al progetto, in maniera libera e inclusiva. Qui l’utente ha la possibilità di trovare contenuti originali e accessibili anche a persone ipovedenti o con ridotte capacità cognitive, motorie o uditive. Sono presenti podcast audio monografici dedicati ai monumenti UNESCO con voce dell’attore assisano Mauro Fiorucci, a racconti per ragazzi su storie legate alla città animati da bambini e bambine del progetto “Birba chi legge”, a letture poetiche sempre collegate ad Assisi interpretate da attori del Piccolo Teatro degli Instabili. La cooperativa Fare ha organizzato i laboratori didattici per gli istituti scolastici, che nelle prossime settimane coinvolgeranno oltre 60 classi delle scuole primarie di Assisi, che attraverso le “pietre parlanti” potranno conoscere meglio la città. Il materiale fotografico e video e i vari prodotti finalizzati alla comunicazione sono stati curati dallo Studio Antiorario, mentre lo sviluppo di App e piattaforma digitale da Euromedia.
“Questo progetto – ha sottolineato Stefania Proietti, sindaco di Assisi – rappresenta un’eccellenza in Italia e in Umbria, in grado di valorizzare in modo originale e nuovo le risorse della città, con il coinvolgimento della comunità locale e di talenti del territorio. Il valore aggiunto è l’accessibilità di tutti i contenuti anche a persone con diverse forme di disabilità, un’attenzione importante che rende Assisi sempre più aperta e inclusiva, anche sul fronte della fruibilità del patrimonio culturale. A pochi giorni dal G7 inclusione e disabilità, lanciamo un nuovo segnale concreto su queste tematiche”. “Le pietre parlano – ha evidenziato Fabrizio Leggio, assessore al turismo e marketing territoriale – raggiunge un duplice scopo: da una parte offre un approccio innovativo alle bellezze di Assisi e dall’altra restituisce una serie di dati e informazioni sullo spostamento dei turisti in città, permettendoci diverse azioni proattive, rivolte all’ottimizzazione dei flussi, anche in vista dei prossimi importanti grandi eventi come il Giubileo e i centenari francescani”.
L’installazione delle 14 sfere in prossimità dei monumenti UNESCO rappresenta l’ultimo step del progetto “Assisi, le pietre parlano”, iniziato concretamente nel gennaio 2023 con una serie di attività culturali che hanno portato alla realizzazione delle iniziative “Segnaletica per occhi spenti”, “Città di Poeti”, “Birba chi legge”. Nei giorni scorsi sono cominciati i laboratori didattici per studenti delle scuole primarie di Assisi, nello specifico con la sciola Primaria di Rivotorto. Le uscite didattiche, curate da FARE cooperativa sociale, coinvolgeranno 50 classi delle scuole primarie degli istituti scolastici Assisi 1, Assisi 2, Assisi 3 e Convitto che saranno accompagnate nei mesi di novembre e dicembre alla scoperta delle pietre, per sperimentare i possibili percorsi e testare l’app omonima e le storie che sono state appositamente scritte e registrate per i bambini. Le uscite didattiche saranno alternate agli incontri in classe con i bambini e le bambine che restituiranno, sotto la guida di un esperto, la loro esperienza e avranno modo di iniziare a lavorare con i materiali didattici specifici creati per il progetto. Tra le finalità di delle Pietre parlanti c’è infatti quello di favorire la conoscenza da parte dei bambini delle nostre scuole del patrimonio artistico cittadino promosso in maniera innovativa attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.
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