Cambiare lo Statuto del Calendimaggio si può, ma è un percorso macchinoso, lungo e al momento improbabile, anche se fattibile. Riportare i bandi di sfida tra le due Parti dopo i cortei del giorno è una proposta che piace a svariati cittadini, ma che dovrebbe restare, almeno per ora, lettera morta.
Il perché è spiegato stamattina nelle pagine locali del Corriere dell’Umbria: l’attuale Statuto del Calendimaggio è stato approvato dopo due anni di confronti tra le Parti e vari soggetti interessati (nell’estate del 2014 venne costituito un “gruppo di lavoro” incaricato di elaborare una bozza di modifica dello Statuto e del regolamento della Festa), e se anche la modifica di un singolo punto (quale quello del cambiamento dei bandi di sfida) sarebbe di certo più veloce che non lavorare su tutto il regolamento, c’è poi da tenere conto che il nuovo Statuto dovrebbe essere approvato anche dall’assemblea dei soci del Calendimaggio.
Tra questi soci c’è il Comune di Assisi, il cui voto favorevole o contrario non dipende dalla volontà del sindaco del momento, ma è legato all’esito della votazione del consiglio comunale. Insomma, il cambiamento dello Statuto del Calendimaggio non sarebbe veloce e viene escluso a priori: interpellato in maniera informale all’indomani della sua elezione, il presidente dell’Ente, Lanfranco Pecetta aveva escluso un ritorno ai tre giorni (lo Statuto ha certificato l’allungamento a quattro) e in generale cambiamenti di regolamento, non ultimo perché cambiare lo Statuto del Calendimaggio pochi mesi dopo averlo approvato ex novo sarebbe poco serio.
Mobilitazioni ed eventuali raccolte firme, se arriveranno, saranno esaminate e tenute in considerazione, se le Parti riterranno necessario cambiare ancora saranno ascoltate, ma una modifica dello Statuto del Calendimaggio è al momento improbabile e – conclude l’articolo – qualora dovesse arrivare, non arriverà a breve.
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