Francesco Guccini al Morlacchi di Perugia si racconta e racconta il suo legame con l’Umbria, e con Assisi, dove si tenne il primo vero e proprio concerto. Era il dicembre del ’68, alla Cittadella, un appuntamento organizzato da ambienti cattolici: “Quelli che avevano fatto trasmettere a Radio Vaticana Dio è morto – spiegava il cantautore tempo fa – allora censurata dalla Rai. Tirava aria di ’68, erano i tempi della Messa beat o qualcosa di simile, ero abbastanza giovane e curioso… Andai ad Assisi in pullman, con un gruppo di bolognesi. Ma – ha aggiunto ieri Francesco Guccini al Morlacchi – cantai solo 4 canzoni”.
Al netto del suo debutto assisano, il legame con l’Umbria è comunque forte: “Qui – spiegava prima dell’incontro, intervistato da La Nazione Umbria di qualche giorno fa – ho fatto tanti concerti e ho amici che vivono a San Giovanni al Pantano, mentre mia moglie è di origini eugubine. Sono molto legato a tutta l’Umbria, mi piace come si mangia, peccato per il freddo glaciale che trovo sempre nella grande piazza con la Fontana…”.
L’incontro “Dove va la canzone d’autore” è stato organizzato dall’Associazione culturale perperugia e oltre e il cantautore è stato intervistato da Federico Fioravanti: secondo la sintesi dell’incontro riportata sulla Nazione, Francesco Guccini al Morlacchi ha rivelato che “Non canto e non scrivo più”, anche se in realtà esistono due testi inediti: “Uno l’ho scritto per i Nomadi, l’altro sui migranti, molto forte. Era per Bocelli, ma è arrivato lo stop dall’Inghilterra. Penso che nessuno li ascolterà mai”. Nel suo futuro, la proiezione a Montecitorio di un documentario che ha girato ad Auschwitz, “E – ha concluso – mi dovrò comprare una giacca”.
Foto: palermomania.it
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