Oggi pomeriggio (sabato 19 ottobre 2019) alle 16.30 nel Refettorietto della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli va in scena il convegno Giotto si rivela, sulle scritte, date e immagini celate nelle opere del celebre pittore. Relatore sarà il professor Luciano Buso, che “analizza, con un nuovo approccio di studio, con centinaia di foto in altissima risoluzione, con mezzi scientifici di elevata qualità e con l’aiuto delle indagini diagnostiche di rito JR, UV, RX, la superficie di ogni dipinto onde rilevare “i signa” sapientemente nascosti nella materia pittorica”.
La pratica – spiega il relatore del convegno Giotto si Rivela in una introduzione di cui riportiamo ampi stralci – era usata dagli artisti nelle varie epoche per stabilirne la paternità, la datazione e spesso per suggerire i contenuti delle opere. Il demone imprigionato tra le pieghe del lenzuolo rosso, sotto il corpo di Isacco, scoperto da Buso negli anni 2008-2009 nell’affresco di Giotto ‘Esaù respinto da Isacco’ (Basilica Superiore) è l’ennesima prova della pratica citata. La foto dell’affresco in alta risoluzione, usata per studiare e comporre il dossier di ricerca dell’opera, è stata concessa a Buso dal responsabile dell’archivio fotografico fra Carlo Bottero e fra Mauro Gambetti, ringraziati insieme anche a padre Giuseppe Piemontese.
“Quanto ora emerso nell’affresco di Assisi – sostiene Buso – fa risultare inesatta l’attribuzione sinora suggerita al Maestro di Isacco perché svilisce l’opera del grande Giotto, padre assoluto della pittura moderna. Essa ci ha rivelato anche i suoi contenuti segreti e sottolineato la straordinaria qualità, la complessità dell’impianto e le sue meravigliose cromie. Fu quindi certamente Giotto di Bondone a firmare l’affresco nel 1315 e lo fece celando ovunque le sue firme ‘Giottvs B’, ‘Giottvs IV aprilis 1315’ e ‘GB’. Una di esse pare essere la firma ufficiale in quanto apposta a forma di semi lunetta in basso al centro, appena sopra la grande decorazione floreale, firma oggi sgranata e in parte consunta ma ancora leggibile. Oltre le molteplici firme segrete sono emerse le date ‘1315’ e ’15’ le quali stabiliscono in modo sicuro la corretta datazione dell’opera che non fu dipinta nel 1291-1295, ma quasi venticinque anni dopo.
Moltissime figure, aliene alla scena principale rappresentata, sono ora leggibili pur celate nell’intera superficie dell’affresco, e documentate una per una nel dossier di ricerca che sarà presentato sabato nel corso proprio dell’incontro Giotto si rivela. Esse rappresentano alcuni altri volti demoniaci con addirittura il corno, altri che paiono rappresentare un re e una regina dell’epoca. Taluni volti segreti sono realizzati in modo tale da sembrare altri dipinti entro l’affresco. Altra significativa presenza occulta emersa è la figura di un uomo scheletrito con saio e cappuccio nel capo, ricavato genialmente da Giotto nell’intera forma del lenzuolo rosso sotto il corpo di Isacco, meglio visibile ruotando di 90° in senso antiorario il particolare dell’opera in basso a destra. A chi si riferisce questo corpo? Forse a Francesco?
Insomma, conclude il relatore del convegno Giotto si rivela, se “L’attribuzione dell’affresco è stata elusa per lungo tempo a causa delle incertezze accademiche, oggi superate con l’avvento della nuova scienza, del nuovo metodo d’indagine, dei nuovi studi. Auspico possa d’ora in poi rientrare a pieno diritto storico tra le opere di Giotto: la sua collocazione in parete, nella straordinaria e suggestiva Basilica di Assisi, già lo suggeriva. Durante il convegno saranno presentati anche gli studi scientifici apportati agli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni a Padova: ‘Il bacio di Giuda’ e ‘La strage degli innocenti’ che hanno rivelato, come l’affresco di Assisi, le firme, le date e le figure celate: nel Bacio di Giuda sono state scoperte, oltre le firme segrete di Giotto, delle figure che meglio spiegano i contenuti dell’affresco”.
Rispetto a quella del novembre 2018, questa presentazione aggiunge recenti studi, inseriti nel volume, rivelano cose nuove.”Altre datazioni per esempio – dice Buso – che posticipano, e lo scrive Giotto stesso all’interno dei suoi affreschi, il suo intervento a Padova di una decina di anni, quello di Assisi viene da lui documentato al 1315. Le sue firme compaiono in ogni opera, quelle sinora ritenute di altri autori o comunque dubbie, mostrano oggi la sua chiara firma segreta, l’affresco della Basilica Papale di Assisi ‘Esaù respinto da Isacco’, a torto ritenuto del maestro di Isacco, è un chiaro esempio. Vedremo ulteriormente che questo grande artista ha operato personalmente nella Basilica Superiore di Assisi, cosa questa messa in dubbio da qualcuno come suggerisce il professore Giovanni Zavarella. Le date semi celate in ogni affresco stabiliscono cronologicamente i suoi interventi a Padova e Assisi. A seguito verranno proiettati alcuni dettagli che supportano quanto sin qui affermato.
Il convegno, oltre ai relatori Buso, Giovanni Zavarella e Delvis De Campos, vedrà i saluti di Giuseppe Renda, padre custode della Porziuncola, e del Sindaco, Stefania Proietti
Foto in evidenza ilsentierodiarmenzano.it – Esaù respinto da Isacco
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