Tenere alta l’attenzione sui terremoti e offrire un contributo costante alla riflessione e all’azione, in tema di prevenzione, per rendere più sicura la vita di tutti: è l’obiettivo della mostra TerreMoti, Ideata dalla Studio Rocchi, promossa e ospitata dal Sacro Convento di Assisi, inaugurata a inizio aprile nel chiostro di Sisto IV adiacente la Basilica di San Francesco d’Assisi dove resterà aperta e visitabile fino ad ottobre.
La mostra TerreMoti propone una serie di pannelli illustrativi e un’applicazione multimediale. L’azione di sensibilizzazione e la centralità della prevenzione, specialmente alla luce delle nuove scosse che si sono registrate il 10 aprile (nelle Marche), sono stati al centro dell’incontro di presentazione che, moderato da padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento, ha visto gli interventi del custode, padre Mauro Gambetti, del curatore della mostra Paolo Rocchi e di Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria. “La nuova scossa di terremoto ci ha ricordato che siamo in zona sismica – ha subito affermato Gambetti – e soprattutto ci ricorda che siamo sempre alla ricerca di un senso di sicurezza, uno spazio dell’anima che ha a che fare con l’identità della persona ma che è una condizione raggiungibile solo dentro ad una relazione. Fare prevenzione significa stare in relazione con la terra e con le persone, confrontarsi con la realtà, assumersi la cura degli altri e delle cose”.
Sul concetto di prevenzione ha messo l’accento anche Marini, dopo aver ricordato che la comunità umbra, a seguito dei suoi tre più grandi e vicini terremoti (del ’79, del ’97 e del 2016), “ha fatto ogni volta tesoro di queste esperienze”. “Un grande risultato civile che poi le istituzioni hanno saputo tradurre in norme” ha sottolineato ancora la presidente della Regione presenziando al via della mostra TerreMoti. “Non possiamo solo vivere di casualità – ha aggiunto – ma bisogna fare tesoro delle esperienze, innovare ed essere consapevoli; tutto questo si traduce in una piena cultura della prevenzione a cui tendere per ridurre i rischi”.
Il Custode Gambetti ha poi spiegato che la mostra TerreMoti nasce perché “voluta fortemente” dall’ideatore Paolo Rocchi con il quale il Sacro Convento “ha attivato da tempo un percorso di riflessione e ricerca”. Fortemente toccato dal terremoto del 1997, il Sacro Convento – è stato ricordato – ha promosso infatti una iniziativa tesa a sviluppare l’attenzione sulla prevenzione e la sicurezza sismica attraverso tre convegni che si sono svolti nel 2017 all’interno del complesso francescano sul tema ‘TerreMoto, cosa fare?’. “Al termine di questo percorso – ha proseguito Rocchi – abbiamo convenuto con il Custode, che è anche ingegnere, sull’opportunità di non disperdere quelle interessanti esperienze, facendole convergere e riproponendole nella mostra, tesa non solo a fornire conoscenze ma a creare spunti di riflessione e ricerca, nonché a mobilitare intelletti e conoscenze”. Per Rocchi, infatti, “ci deve essere una platea sempre più grande per continuare a tenere vivo il tema”. La mostra TerreMoti, ha successivamente evidenziato la presidente Marini, è quindi uno stimolo “che ci ricorda come la nostra sfida sia quella di innovare sempre perché la prevenzione non si fa in fase di emergenza ma nel quotidiano”.
FOTO © Mauro Berti – Andrea Cova
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