Per celebrare degnamente il primo centenario della vittoria nella Grande Guerra il Presidente del Rotary Club di Assisi Roberto Tamburini, grande appassionato di aviazione militare, ha scelto di svolgere la conviviale tematica del mese di ottobre (sabato 27) in collaborazione con l’ omologo club di Perugia Est nell’appropriata location dell’aeroporto regionale “San Francesco di Assisi”. Ne è stato applaudito protagonista lo storico Gregory Alegi, giornalista, noto scrittore e docente universitario presso la LUISS di Roma e, dal 1997, presso l’Accademia aeronautica militare italiana, con una relazione intitolata “Le Ali della Grande Guerra”.
Preceduta dalla lettura di alcuni passi del Bollettino della Vittoria, la relazione sul primo centenario della vittoria nella Grande Guerra ha polarizzato l’interesse dei partecipanti che hanno rivissuto i primi episodi crescita esponenziale della nostra aviazione che nel 1915 poteva contare su 150 aerei mentre al termine del conflitto assommava a 6.488 suddivisi nelle tre funzioni della ricognizione (inizialmente predominante), della caccia e del bombardamento. Non potevano mancare opportuni riferimenti a fatti storici resi leggendari dal Comandante Gabriele D’Annunzio e dall’asso dei nostri aviatori Francesco Baracca (1888-1918) prima guida intrepida dell’eroico Battaglione, caduto in azione sul Montello, e sostituito nel comando dal suo “secondo”.Fulco Ruffo Di Calabria (1884-1946).
Dalla accurata esposizione dello storico è emerso inoltre il ruolo determinante del generale Giulio Douhet (1869-1930) primo teorico della Guerra Aerea e dell’industriale Giovanni Battista Caproni (1886-1957 Conte di Taliedo, grande progettista dei bombardieri strategici che permisero il riscatto della disfatta di Caporetto e il glorioso esito finale del nostro esercito. Tra gli eventi ricordati al convegno sul primo centenario della vittoria nella Grande Guerra spiccano, per il coraggio e l’ardimento dimostrato dai protagonisti, il battesimo del fuoco durante l’offensiva dell’Isonzo (20 agosto 1915) con il bombardamento del campo di aviazione nemico di Aisovizza a nord di Trieste, i bombardamenti del 1916 sulla città di Fiume (Porto e Cantieri Navali), la prima azione di bombardamento notturno (6 gennaio 1917) sulla stazione ferroviaria di Nabresina snodo ferroviario di importanza strategica sul confine sloveno, e – infine – il famoso volo su Vienna di Gabriele d’Annunzio con la sua squadriglia (9 agosto 2018).
Questi, e tanti altri episodi di eroismo compiuti dagli oltre duemila aviatori caduti durante il conflitto, crearono le premesse perché nel 1923 nascesse l’Aeronautica Militare Italiana (istituita con Regio Decreto 28. Marzo,1923, n.645).con nomina a Capo di Stato Maggiore del generale pluridecorato Pier Ruggero Piccio (Roma, 1880-1965) già appartenente alla mitica squadriglia di Francesco Baracca.(500 missioni, 900 ore di volo, 117 abbattimenti accertati). Il lungo applauso finale del pubblico presente al convegno sul primo centenario della vittoria nella Grande Guerra ha premiato la non comune capacità del relatore che, nel tempo di una conferenza, ha condensato l’epopea della nostra aviazione militare, senza trascurare i problemi e le difficoltà – politiche e tecniche – superate e risolte rivoluzionando per sempre la strategia e la tattica dei conflitti bellici.
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