L’amministrazione comunale ha deciso di intitolare una via del centro storico all’avvocato Piero Mirti; la cerimonia si è svolta ieri mattina; la nuova via Piero Mirti è quella che unisce la zona di Santo Stefano con via Fortini. Conosciuta come vicoletto Santo Stefano e già al centro di numerose segnalazioni dei residenti per un cantiere fermo da anni e sporcizia e incuria, problematica che nonostante le numerose segnalazioni rimane tuttora irrisolta.
Come ricordava l’amministrazione comunale, Piero Mirti ha amato tantissimo Assisi e ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui consigliere comunale, vicesindaco, presidente dell’Azienda di promozione turistica, presidente del Calendimaggio, censore dell’Accademia Properziana del Subasio e membro del direttivo della Società Internazionale di Studi Francescani. È stato anche sindaco di Bastia Umbra e consigliere provinciale. Nella sua esistenza hanno trovato spazio, oltre alla toga e alla politica, anche la scrittura e la poesia, in molteplici iniziative e soprattutto nei suoi scritti si percepiscono intatte la sua impronta e la sua profondità, perché nei confronti degli altri e in particolare della Città Serafica ha sempre nutrito un grande interesse.
Insomma, Piero Mirti è stato un personaggio di spicco tra gli intellettuali dell’epoca, nato nel 1930 a cavallo delle due guerre, si è spento 24 anni fa, nel 1996. Il sindaco di Assisi Stefania Proietti, che ieri ha scoperto la targa della nuova via Piero Mirti, in un ricordo ha scritto che “l’Avvocato Mirti ha arricchito la vita di Assisi con la Sua conoscenza ma anche con la Sua sensibilità, non si è mai stancato di donare i propri talenti alla vita pubblica, e, al contempo, di aiutare i più deboli con straordinarie doti professionali e umane. È, ancora oggi, esempio per noi che siamo chiamati all’immenso privilegio di amministrare e custodire la Città Serafica. Piero Mirti ha tanto amato Assisi. E Assisi tutta, oggi, con riconoscenza e affetto, lo omaggia rendendo indelebile il Suo nome, scolpito nella ‘madre di pietra’”.
(La foto in evidenza e quella in basso sono di Enrica Bruni, per gentile concessione)
© Riproduzione riservata