Ci sarebbe anche Assisi tra i Comuni che hanno scelto di utilizzare lavoratori e non volontari per il servizio di accompagnamento scolastico. E per questo la Cgil va all’attacco.
“Vari comuni della provincia di Perugia (Assisi, Città della Pieve, Spello,) hanno deciso (o lo stanno facendo) di affidare il servizio di accompagnamento degli alunni della scuola dell’infanzia sugli scuolabus comunali ad associazioni di volontariato. La Cgil di Perugia e la Funzione Pubblica – si legge in una nota – esprimono tutto il loro disappunto verso un’operazione che, di fatto sostituisce lavoratori e lavoratrici regolarmente contrattualizzati con dei volontari. Stupisce tra l’altra l’estrema velocità con cui è stata, in alcuni casi, condotta l’operazione: appena 8 giorni tra la pubblicazione dell’avviso e il conferimento dell’incarico”.
Per il sindacato la scelta del volontariato per quanto riguarda l’accompagnamento scolastico è “una scelta eticamente discutibile, soprattutto se portata avanti da pubbliche amministrazioni. Una scelta che svilisce sia i diritti di chi lavora che il ruolo stesso del lavoro. Una scelta di cui “non si comprendono le ragioni, ma si capiscono bene invece i danni provocati ai soggetti sostituiti, molto spesso soci di cooperative di tipo B e quindi appartenenti a categorie svantaggiate. Per questi motivi – concludono Cgil e Fp Cgil di Perugia – chiediamo alle pubbliche amministrazioni di non trasformare queste operazioni in una prassi comune che contribuirebbe ad estendere il precariato che già troppi danni ha fatto nel paese”.
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