I bollettini Tari 2019 non sono ancora arrivate a molte famiglie e attività commerciali di Assisi, Santa Maria degli Angeli e resto del Comune. “Si vede che il Comune di Assisi è ricco e non ha bisogno di incassare le tasse”, la battuta ricorrente in città, riportata dal Corriere dell’Umbria in edicola stamattina che parla appunto del mancato invio.
In realtà all’origine del mancato invio dei bollettini Tari 2019 ci sarebbe la mancata approvazione, da parte della giunta, delle tariffe. Niente paura quindi per la scadenza (usualmente collocata a fine maggio), i bollettini riporteranno (almeno per la prima tranche) una data diversa e posteriore a quella abituale.
La mancata consegna aveva destato apprensione tra i cittadini, anche se si pensava a un disguido postale – anche ad Assisi le Poste consegnano a giorni alterni dal luglio 2016, grosso modo due o tre volte alla settimana a seconda del giorno di partenza. Ma il mistero è stato presto risolto: la giunta non ha ancora deliberato le tariffe, e non ha neanche spedito i bollettini. Peraltro, per Assisi, i bollettini Tari rappresentano un tesoretto: dal 2013 al 2018 i costi del servizio sono passati da 6 milioni a 7,7 milioni, comprendendo anche la fase di trattamento, recupero e smaltimento.
Ad aprile il Comune aveva annunciato battaglia per non caricare sulle tasche dei cittadini l’aumento della tassa che, secondo quando richiesto dall’Auri (in base al contratto firmato nel 2012), sarebbe stato del 10% se l’amministrazione non avesse trovato, al suo interno, meccanismi di contrasto. Al momento dunque, non è chiaro, se la mancata approvazione delle aliquote sia dovuto alla ‘lotta’ con l’Auri.
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