Continua sempre ad Assisi la protesta di quelle realtà imprenditoriali che vivono di turismo, oggi totalmente azzerato. Dopo quella della scorsa settimana nella Piazza Inferiore di San Francesco (qui foto e video), i commercianti si ritroveranno di nuovo domani, 20 novembre 2020 alle 17. L’appuntamento stavolta è nella zona di Santa Margherita, di nuovo per chiedere attenzioni e ristori.
Colpiti duramente dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria, penalizzati, nel caso dei negozi di souvenir e similari, anche dall’ordinanza regionale che ha imposto la chiusura per tre domeniche di fila prima che l’Umbria diventasse zona arancione, non sono tra i beneficiari di alcuna forma di ristoro. E non si rassegnano a morire nell’indifferenza generale.
#noidimenticati sarà nuovamente l’hashtag che accompagnerà la manifestazione dei commercianti, ma non solo, di Assisi, che vogliono rappresentare anche il malessere dei colleghi degli altri territori ad alta vocazione turistica dell’Umbria. “Siamo dimenticati tra i dimenticati”, dicono. “La filiera legata al turismo è allo stremo. La nostra categoria, da Assisi città simbolo di pace e solidarietà, chiede per noi e per tutti i colleghi d’Italia un’attenzione particolare. Occorre un intervento speciale, immediato e strutturale. Se non vogliamo che le nostre belle città diventino buie scatole vuote”.
Nel centro storico di Assisi ci sono circa 200 negozi e attività legati al turismo. In tutto il Comune di Assisi ci sono oltre 300 tra bar e ristoranti e pizzerie e attività alimentari varie. In quasi tutti i casi, per le imprese legate al turismo, senza ristoro previsto, come segnalato anche in questa intervista video realizzata da AssisiNews. Per il sindaco, Stefania Proietti, “Ad Assisi più di ogni altra città l’assenza del turismo significa crisi. L’Umbria è regione arancione e non ci sono spostamenti neanche tra città, quindi la categoria della filiera del turismo, con la sotto-categoria del commercio legato al turismo, sta subendo una crisi economica incredibile. Ma ci si rende conto di ciò solo venendo ad Assisi”.
© Riproduzione riservata