L’interrogazione a risposta immediata sulla “richiesta di chiarimenti in merito a quali provvedimenti si intendono prendere per far fronte alla situazione insalubre causata dall’attività delle ex fonderie Tacconi”, firmata dai consiglieri regionali Stefano Pastorelli e Paola Fioroni (Lega), è stata discussa oggi nell’ambito della seduta di Question time dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.
Illustrando l’atto ispettivo, Pastorelli ha spiegato che “in diverse occasioni sono state avanzate richieste di bonifica dell’area delle ex Fonderie Tacconi a Santa Maria degli Angeli, segnalando le problematiche ambientali che scaturiscono da un’industria insalubre di prima classe, situata a poche centinaia di metri sia dai centri abitati limitrofi che dalla Basilica e dalla Porziuncola. Nel marzo 2019, su richiesta del Sindaco di Assisi fu convocato un tavolo tecnico per esaminare la situazione ambientale e sanitaria dell’area, dal quale emerse una situazione preoccupante che confermò la necessità di un Protocollo in collaborazione con Arpa, Asl, il Registro dei Tumori umbro di popolazione e l’Osservatorio epidemiologico, per effettuare controlli al fine di monitorare l’area. Nel marzo 2020 dalle ispezioni dell’Arpa sono risultate presenti nelle acque reflue delle quantità non permesse di inquinanti e dannose alla salute. Inoltre nelle emissioni in atmosfera si è registrato il superamento della soglia di concentrazione delle polveri tanto che la Regione Umbria ha inviato diffide riguardanti il mancato rispetto di prescrizioni”.
Il 30 agosto 2021 il Sindaco di Assisi ha emesso un’ordinanza per fermare i cattivi odori vicino alle ex Fonderie Tacconi. I diversi sopralluoghi di Arpa da settembre 2020 a gennaio 2021 hanno rilevato come alcune sostanze organiche volatili abbiano superato i livelli di tolleranza olfattiva. Il 14 settembre 2021 è stata approvata la mozione sulla ‘Delocalizzazione delle ex Fonderie Tacconi – intervento della Regione Umbria per il reperimento delle risorse necessarie’ che impegnava la Giunta ad avviare un confronto tra le Istituzione e le Fonderie, per il perseguimento del connubio migliore tra salute e lavoro, ricorrendo a tutti gli strumenti comunitari, nazionali, regionali disponibili, incluso il Pnrr. Ad agosto 2021 ho evidenziato che la presenza del sito produttivo a ridosso del centro storico cittadino, rappresentasse una criticità da risolvere in tempi brevi, attraverso l’elaborazione di un serio progetto di delocalizzazione e che il connubio salute-lavoro, avrebbe dovuto trovare pronta applicazione nella definizione di strategie volte a salvaguardare le famiglie del centro abitato, da fattori potenzialmente inquinanti, garantendo allo stesso tempo, il mantenimento dei livelli occupazionali e il rispetto dei canoni qualitativi della produzione. Nella stessa occasione ho sottolineato di aver inoltrato all’Arpa un accesso agli atti per la documentazione sulla presenza di fattori inquinanti nell’area negli ultimi 3 anni”. Chiedo quindi di sapere se continua allo stato attuale, il monitoraggio di Arpa mediante le proprie postazioni e quali siano i provvedimenti che la Giunta intende adottare per far fronte a tale situazione insalubre”.
L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “qualora il piano di delocalizzazione per le ex fonderie Tacconi richiesto dal Comune di Assisi fosse presentato dalle Fonderie non mancherà di certo il supporto e il sostegno della Giunta regionale. La campagna di monitoraggio della qualità aria nelle vicinanze dell’impianto è stata svolta da Arpa dal settembre 2020 a maggio 2021 con un mezzo mobile. Al termine Arpa ha trasmesso un rapporto tecnico con il quadro completo delle misurazioni da cui non emergono problematiche tali da rendere necessaria una nuova campagna di monitoraggio. Dalla rimozione del mezzo mobile Arpa ha effettuato 37 sopralluoghi nell’area, 3 campionamenti delle acque reflue e 2 campionamenti delle emissioni in atmosfera. Per il resto del 2023 restano ferme le attività di controllo previste dal protocollo. Restano ferme le competenze del Sindaco da esercitare in base alle esigenze di tutela della salute. La Giunta regionale non può che accogliere positivamente l’ipotesi di delocalizzazione dell’impianto, fonte di innegabili disagi e di un significativo impatto paesaggistico. L’ambiziosa e complessa azione di rigenerazione urbana è di competenza del Comune di Assisi, come confermato dal Tar che ha rigettato un ricorso dell’azienda”. Nella sua replica Pastorelli si è detto soddisfatto della risposta dell’Assessore, sottolineando come “l’interrogazione ha un carattere di equilibrio tra salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela dei cittadini. Le difficoltà ci sono. Prendo atto che il Comune di Assisi non ha presentato alcun progetto. L’unico atto del Sindaco fu quel provvedimento a ridosso delle elezioni comunali, risultato inefficace. Accolgo favorevolmente la disponibilità della Regione ad affrontare il problema. Solleciteremo l’Amministrazione comunale a presentare un piano”.
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