Un accordo importante, nel segno delle buone relazioni sindacali e di un giusto criterio di redistribuzione tra tutti i lavoratori, in un momento particolarmente delicato per le forti spinte inflazionistiche. C’è soddisfazione nel sindacato e tra i dipendenti dell’Istituto Serafico di Assisi per sordomuti e ciechi per la firma di un integrativo aziendale che interesserà circa 180 lavoratori, tra personale sanitario, amministrativi e addetti ai servizi.
L’accordo, frutto di un confronto costruttivo con la presidente dell’Istituto Francesca Di Maolo e con il consiglio di amministrazione, porterà ad ogni dipendente circa 545 euro per il 2022, in parte in buoni carburante (200 euro) e in parte in busta paga (115 euro nelle mensilità di agosto, settembre e ottobre). Cifre che si aggiungono ai 250 euro già erogati in buoni spesa ad inizio anno. “Quello con la presidente Di Maolo, che ha voluto questo accordo, è stato da subito un confronto costruttivo, basato sulla ricerca di un criterio equo di redistribuzione delle maggiori entrate che deriveranno dall’aumento delle rette deciso a livello regionale – spiega Emanuele Guzzetti, rappresentate della Fp Cgil all’interno dell’Istituto Serafico di Assisi – E questo ancora prima dell’effettivo adeguamento del budget da parte della Regione, che deve ancora avvenire. Per noi è stato naturale firmare questo accordo con convinzione, per dare ai colleghi un piccolo ma significativo aiuto per affrontare un autunno che si prospetta molto difficile”.
“L’accordo che abbiamo raggiunto al Serafico di Assisi – afferma Stefano Lupini, segretario generale della Fp Cgil di Perugia – può essere considerato un modello da replicare in altre strutture della sanità privata, settore in cui il contratto nazionale di lavoro non viene rinnovato da oltre 7 anni, con ingiustificabili ripercussioni sulle paghe dei lavoratori. Quando, come in questo caso, i dipendenti vengono considerati una risorsa e non un costo, è possibile mantenere un livello di confronto sindacale alto che porta a risultati importanti”.
“Un aiuto concreto prima di tutto, ma anche un segnale per mostrare come si possa uscire insieme dalle difficoltà che stiamo attraversando”, aggiunge la presidente dell’Istituto Serafico di Assisi Francesca Di Maolo, esprimendo la speranza che possano essere molte altre le aziende che decidano di imboccare questo percorso. “Benché anche noi negli ultimi due anni abbiamo affrontato difficoltà economiche non indifferenti e sappiamo che i mesi a venire saranno ancora più difficili visti gli importanti rincari, riteniamo di non poter ignorare il nostro essere una comunità interconnessa, dove una differenza per alcuni può trasformarsi in una differenza per molti. Stiamo attraversando un periodo complesso, che rischia di avere ripercussioni molto gravi sulle vite quotidiane di tutti, non soltanto dei più fragili. Come in ogni comunità, tuttavia, ciascuno può intervenire e portare un contributo, secondo le proprie possibilità. È in questo modo che in passato abbiamo superato numerose difficoltà, ed è in questo modo che possiamo farlo anche questa volta: insieme”.
“Gli aumenti a cui stiamo andando incontro – prosegue Di Maolo – riguardano bollette dell’energia, carburanti e altri servizi fondamentali e irrinunciabili. Una situazione che arriva, come è noto, all’indomani di una pandemia che ha messo a dura prova anche la tenuta economica della nostra società. Le cifre che abbiamo deciso stanziare possono fare una piccola differenza. Ma è bene ricordare che non si tratta soltanto di sostenere le famiglie dei nostri dipendenti: aiutare loro significa aiutare tutti. Ci sono aziende che non sono in grado di farlo, ma è importante che chi può faccia la propria parte. Nessun intervento, singolarmente, può cambiare le cose, ma se si mettono insieme tante modalità diverse di impegno allora si può ripartire davvero. La solidarietà, come sempre accade, migliora la vita di tutti”.
(Articolo originale del 2 settembre con aggiornamento il 3 settembre)
© Riproduzione riservata