Dopo la proclamazione dello stato di agitazione alla Mignini-Petrini arriva la risposta dell’azienda. “In uno scenario globale critico, dove un mix di fattori continua a incidere sui costi energetici e sugli approvvigionamenti di materie prime, e in un momento di contrazione specifica del mercato della mangimistica, ci colpisce, e non positivamente, il tono, la sostanza e la tempistica dell’azione dei sindacati. Come Gruppo siamo (lo siamo sempre stati) aperti e disponibili al confronto con sindacati, lavoratori e lavoratrici”.
“Storicamente questa – dice Mignini-Petrini – è un’azienda dove il fattore umano è sempre stato prioritario, assieme alle conoscenze specifiche nel settore e agli investimenti tecnologici e in ricerca sulle materie prime. Siamo consapevoli di dover dare delle risposte alle lavoratrici, ai lavoratori e ai loro rappresentanti sindacali, ma siamo anche conviti che tali risposte debbano essere serie, ponderate e adeguate al contesto, frutto di analisi e strategie. Siamo in una fase storica del tutto peculiare in cui i meccanismi del commercio internazionale sembrano inceppati e in cui ancora troppo poco si fa per intervenire su la madre di tutti i problemi, il cambiamento climatico in corso e i suoi effetti sulla sicurezza alimentare.
“A questo quadro si è aggiunto lo scoppio del conflitto in Ucraina, purtroppo tuttora in corso, con conseguenze drammatiche sui civili delle zone interessate e implicazioni economiche e sociali rilevanti in tutto il mondo, Italia inclusa. Inoltre, in questo momento, oltre all’aumento dei costi di produzione, diminuiscono le disponibilità di materie prime per l’alimentazione, l’allevamento e l’agricoltura. E la cosa peggiore è che tale scenario è mutevole e lo è settimanalmente. Risulta, dunque, più difficile che in passato presentare una pianificazione di lungo periodo, alla quale comunque siamo giunti in queste settimane”.
In questo momento i sindacati dovrebbero tenere conto di tali aspetti peculiari. Mai come Mignini-Petrini – conclude la nota – siamo venuti meno agli obblighi informativi nei confronti di lavoratori e sindacati, come d’altronde previsto dai contratti. Conosciamo bene le nostre responsabilità nei confronti della comunità dei lavoratori e della comunità in generale e siamo pronti a fornire tutte le risposte in un’ottica di continuità occupazionale e di sviluppo. Proprio in questi giorni, presso lo stabilimento di Petrignano d’Assisi, stiamo completando l’installazione di un impianto fotovoltaico volto alla riduzione del nostro impatto ambientale e dei costi energetici, andando proprio nella direzione di utilizzare risorse naturali e contenere gli aumenti dei costi di produzione”.
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