Con tre milioni di visitatori all’anno il santuario della Beata Vergine del Rosario a Pompei è attualmente il santuario più visitato in Italia dai pellegrini, al secondo la casa di Nazareth in cui visse Gesù, e per miracolo traslata a Loreto, porta nelle Marche 2,5 milioni di pellegrini all’anno, mentre Assisi perde lo scettro delle visite dei pellegrini e con due milioni circa, secondo la Chiesa, i fedeli che ogni anno visitano san Francesco ad Assisi, si piazza al terzo posto, doppiando Padova in cui ogni anno si recano un milione di persone per la devozione a Sant’Antonio. (Continua dopo la foto)
La classifica dei luoghi più visitati dai pellegrini è riportata in un articolo di Repubblica a firma di Iacopo Scaramuzzi: “Rispetto a un quarto di secolo fa, il calo dei pellegrini è rilevante, ma in confronto alla ben più accentuata diminuzione della pratica religiosa nelle parrocchie, l’afflusso dei fedeli nei santuari italiani rimane alto, a volte è addirittura in ripresa. Una devozione che resiste al vento della secolarizzazione e attira ogni anno tra gli otto e i dieci milioni di fedeli nei principali luoghi che custodiscono un’antica venerazione per la Madonna o per i santi più popolari“.
Quasi 25 anni fa – ricorda Repubblica – “il Vaticano rese nota una classifica con numeri oggi irraggiungibili: nel 1998 erano stati 7,5 milioni i fedeli che avevano visitato San Giovanni Rotondo, 5 si erano recati a Padova, 4,5, ad Assisi, Pompei e Loreto. Cifre competitive con il palmarès mondiale del sacro: Guadalupe in Messico (14 milioni), Aparecida in Brasile (7 milioni), e poi Fatima, Lourdes, Czesochowa, Santiago de Compostela, tutti attorno ai 5 milioni. Nel corso del tempo si è affermata Medjugorje: il Papa non ha mai riconosciuto le apparizioni, ma ha approvato i pellegrinaggi, che avrebbero toccato i tre milioni di presenze all’anno. Secondo le stime della Chiesa, negli ultimi anni il santuario di Pompei è meta di oltre tre milioni di pellegrini, Loreto 2,5, Assisi 2 milioni, Sant’Antonio da Padova un milione, la stessa cifra approssimativamente per San Giovanni Rotondo, un po’ meno al Divino Amore vicino Roma“.
Queste sono le stime pre Covid, per i dati certi sui pellegrini si aspetta novembre, quando verrà presentato un censimento dei santuari italiani nel corso di un convegno in Vaticano del dicastero per la Nuova evangelizzazione guidato da monsignor Rino Fisichella. Ma ad Assisi, il sindaco Stefania Proietti, gli albergatori e anche i negozi di souvenir intervistati dal Corriere dell’Umbria proprio sulla scia dell’articolo di Repubblica, si smentisce che ci sia la crisi: i pellegrini sono uno dei tanti ‘target’ che scelgono di visitare Assisi. E peraltro la città è reduce da una stagione estiva da record come ricordano gli ottimi dati sul turismo diffusi proprio qualche giorno fa. Assisi – in sintesi – ha trovato anche forme di turismo alternativo, dovuto ad attrattori come l’Assisi Romana, gli eventi e la fiction Che Dio ci aiuti. “Nel 2023 supereremo il milione di presenze (le stime sono a 1.2 milioni, ndr) e gli arrivi dovrebbero attestarsi tra i 3.6 e i 4 milioni”, dice tra l’altro la prima cittadina.
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