Agriumbria, domenica record e chiusura in grande stile. In attesa del conteggio ufficiale dei numeri (che avverrà solo in tarda serata quando i cancelli saranno chiusi), c’è grande ottimismo tra i padiglioni del centro fieristico regionale. Molta la soddisfazione di tutto lo staff organizzativo per la riuscita di un evento di tale proporzione, che nella giornata di domenica (stando alle prime analisi dei flussi), complice anche il bel tempo, sta confermando l’affluenza record della passata edizione con quasi 40.000 ingressi. Un dato che dovrebbe proiettare l’edizione 2019 di Agriumbria tra quelle da incorniciare. Come spiega Lazzaro Bogliari: “Al di là dei numeri, che vanno analizzati prima di essere comunicati, qui siamo di fronte ad una mostra mercato unica nel panorama italiano (seconda solo a Verona) e, come la stessa fiera di Verona ci riconosce, prima nel settore zootecnico. Una manifestazione che fa della “piccola Umbria” il centro del modo agricolo nazionale. Un risultato frutto del lavoro di squadra tra organizzatori, istituzioni, imprese agricole e associazioni di categoria. Questi sono numeri che ci consegnano una grande responsabilità – sono tante le aspettative economiche legate alla fiera – ma che ci danno anche tantissimi stimoli”. E quello di Agriumbriua è un fenomeno ampiamente riconosciuto dai principali stakeholder e operatori italiani che trovano proprio in questo Salone il luogo principe per accordi, affari e progetti. Un riconoscimento arrivato anche da Fiera del Levantee che si concretizzerà ad ottobre quando Umbriafiere organizzerà proprio a Bari in occasione di Agrilevante (fiera agricola di riferimento per l’area Mediterranea), in collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori, lanuova sezione zootecnica.
E sono state davvero tantissime le persone, provenienti da tutte le parti d’Italia, che sono arrivate nel polo fieristico di Bastia Umbra sin dalle prime ore di domenica. Tanti operatori, ma anche tante famiglie con bambini che, come da tradizione, hanno letteralmente invaso le corsie degli animali, quelle dei bovini soprattutto. In particolare, come spiegano dallo staff dell’Aia (Associazione italiana allevatori), è stato Dodo, il più grande e bel toro d’Italia di razza Romagnola, l’animale più fotografato da grandi e piccini. L’animale dell’azienda agricola Cenni di Riolo Terme, Ravenna, si è aggiudicato il primo posto nella competizione nazionale della razza. Un esemplare record di 5 anni e 1350 kg. Soddisfazione nella giornata di domenica anche per l’attesissima asta delle Chianine. Con 8 capi su 8 venduti da 7 allevatori umbri, considerati tra i migliori d’Italia (prezzo massimo battuto € 4.400 per una manza). In materia di allevamento del “Gigante bianco”, l’Umbria non è seconda a nessuno: con circa 8mila fattrici (su oltre 22mila) e con i suoi 500 e passa allevamenti iscritti al Libro genealogico dell’Anabic (che non a caso ha sede a Perugia) è da considerare il principale polo produttivo della razza Chianina.
Come spiegano dall’Associazione italiana allevatori: “Ad Agriumbria ci sono i migliori esemplari e i migliori allevamenti (di tante razze) e aggiudicarsi un premio oltre a ripagare per il tanto lavoro fatto da tanta visibilità in termini commerciali. Agriumbria è un momento importante per la zootecnia italiana, c’è un livello alto e qui arrivano i migliori allevatori”.
(Agriumbria 2019 è sponsor di AssisiNews)
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