Nell’ambito del Centenario della Grande Guerra il Comitato di Assisi Rinnovata ha promosso un evento celebrativo – Cento anni appena ieri – che trae i contenuti dall’ormai raro volume ” I Nostri Morti” curato da Arnaldo Fortini nel 1923 a ricordo dei Caduti della Prima Guerra Mondiale con la pubblicazione di lettere dei soldati del comune di Assisi dai vari fronti di guerra.
Un’accurata, commovente raccolta del grande storico Fortini che ben conosceva la trincea e quei monti per essere egli stesso giovanissimo milite al fronte e avvocato difensore presso i tribunali di guerra di quei fanti accusati di diserzione o insubordinazione. Nel libro, ci sono verbali inediti minuziosamente compilati da Fortini, oggi consegnati per gentile concessione all’Archivio di stato, sede di Assisi, della nipote di Fortini Donatella Radicetti, figlia di Gemma, per essere catalogati. Anche questa iniziativa ha fatto parte integrante del programma triennale di studio e lavoro del Comitato Scientifico di “Assisi Rinnovata”.
Alcune di queste lettere costituiscono il canovaccio dell’evento Cento anni appena ieri, in collaborazione con il comune di Assisi, il sostegno della Fondazione Cassa Risparmio di Perugia, la Società Culturale “Arnaldo Fortini ” e la Commedia Harmonica diretta dal maestro Umberto Rinaldi. L’appuntamento è ad Assisi il prossimo 3 novembre alle 17.30, all’oratorio di Santa Chiarella, in via Borgo Aretino.
“1918, cento anni appena ieri appena ieri, lettere mai arrivate da soldati assisani e canti di trincea, in verità non un concerto e tanto meno la celebrazione del centenario dalla fine della guerra – afferma il maestro Rinaldi,
principale fautore dell’evento – ma piuttosto rivivere attraverso le lettere di quei giovani soldati mai tornati a
casa la purezza del loro animo attraverso le lettere spedite alle famiglie e dai canti composti
nell’ambiente orribile qual è la trincea. Una specie di racconto in quattro fondamentali vissuti: La partenza, I luoghi di guerra, La nostalgia dei ricordi, I nostri morti. Lettere e canti della breve sofferta vita di nostri assisani espressi con sentimenti pur rimasti intatti dall’orrore del vissuto. Un racconto che chiede di essere oggi ascoltato e partecipato con uguale commossa emotività. Appunto: cent’anni… appena ieri.”
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