La Giornata del Ricordo 2017 dei martiri delle Foibe e dell’esodo dei giuliano-dalmata assume per Assisi un valore particolare e per il 17 febbraio sono svariate le iniziative curate dall’Ufficio per il Sostegno alle Nazioni Unite – UNESCO, a partire da alcuni incontri con docenti e studenti allo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni sulla tragedia consumata, immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale, ai danni delle popolazioni italiane di Istria, Fiume e Dalmazia.
La fase più significativa delle celebrazioni per la Giornata del Ricordo 2017 è prevista per domani venerdì 17 febbraio, alle 9,45, nella Sala Conciliazione: cittadini e studenti si confronteranno con storici e testimoni, tra cui Giovanni Stelli della Società di Studi Fiumani, Franco Papetti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e Paolo Anelli, studioso dell’esodo giuliano-dalmata. Al termine dell’incontro verrà assegnato a Padre Alfonso Orlini (alla memoria) il Premio “Dignità giuliano-dalmata nel mondo”, istituito sei anni fa per ricordare i giuliano–dalmati che si sono distinti nei propri campi professionali reagendo alle terribili esperienze causate dallo sradicamento dai territori della Venezia Giulia. Negli anni passati sono stati insigniti del riconoscimento Abdon Pamich, Antonio Concina, Diego Zandel, Franco Luxardo e Lorenzo Fonda e uno studio inedito, a firma di Paolo Anelli, evidenzia la figura del francescano Padre Alfonso Orlini che molto si è adoperato a sostegno dei compatrioti istriani, fiumani e dalmati.
Alle ore 16 è invece prevista la cerimonia di deposizione, da parte delle autorità, di una corona in Via Martiri delle Foibe a Santa Maria degli Angeli. Nella nota dedicata alla Giornata del Ricordo 2017 la giunta ricorda come a Santa Maria degli Angeli, nella sezione decentrata della Biblioteca Comunale, è esistente il “Centro Assisano di Documentazione sull’esodo dei giuliano-dalmati e sulle foibe”, inaugurato nel 2012, a cui hanno contribuito la Società di Studi Fiumani e l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Il Centro è in linea con l’impegno della città sul fronte della pace e non vuole rappresentare uno sterile presidio, ma un percorso che attraverso incontri, studi e testimonianze, diventi uno strumento di consultazione, di analisi e di ricerca, ovvero una sorta di osservatorio e una rinnovata occasione per rafforzare la cultura del rispetto dei diritti umani.
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