“Fare Memoria e celebrarne la ricorrenza vuol dire riscoprire l’immensa luce che ha brillato ad Assisi nel periodo buio della Shoah e testimoniare che il bene può vincere sul male e che si può scegliere di fare la cosa giusta nel segno della fraternità senza rimanere indifferenti”. A dirlo è il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino. “Continuare a parlare e raccontare è fondamentale perché nel tempo nuove storie e testimonianze di accoglienza avvenute in Assisi sono venute alla luce”, aggiunge Marina Rosati, ideatrice e curatrice del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944” in vista del Giorno della Memoria 2022 (27 gennaio) organizzato in collaborazione con la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e il Comune di Assisi.
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“Anche quest’anno – aggiunge – la situazione pandemica ha limitato il nostro programma e la possibilità di fare alcuni eventi in presenza, ma il giorno della Memoria proporremo a tutti coloro che si collegheranno sui siti di diocesi e Comune e sui rispettivi canali social alcune letture dei salvati e dei salvatori e la lettera inedita di Giovanni Brunner, ebreo di Zagabria, nascosto e aiutato dalla famiglia Lolli di Assisi. Quest’ultima testimonianza – prosegue Rosati – si aggiunge alle moltissime altre ritrovate negli anni che dimostrano ancora una volta quanto fecero gli assisani per dare ospitalità a chi era ingiustamente perseguitato. Raccontare è dunque importante perché serve a riaccendere la memoria e a costruire una cultura del bene tra i nostri giovani. Per questo, abbiamo pensato che a marzo, sperando di aver scongiurato i contagi, i nostri studenti potranno incontrare Edith Bruck, cittadina onoraria di Assisi, come tutti gli altri sopravvissuti italiani alla Shoah, perché sarà in città con un doppio momento in occasione della Giornata Europea dei Giusti”.
Nel dettaglio il programma degli appuntamento del Giorno della Memoria 2022 prevede che giovedì 27 gennaio alle ore 10 ci sarà un momento di riflessione con letture e testimonianze in diretta streaming dal Museo della Memoria. Sempre il 27 gennaio, alle 11, in Prefettura a Perugia, si svolgerà la consegna di medaglie d’onore a 11 cittadini della provincia di Perugia deportati o internati nei lager nazisti, sarà insignito anche un assisano, Manlio Fiordi. Sabato 29 gennaio alle ore 15, da piazza Vescovado, partirà il percorso alla scoperta dei luoghi assisani della Memoria con la visita di alcuni monasteri dove furono nascoste diverse famiglie ebree. Alle ore 17,30 seguirà la visita guidata al Museo della Memoria. (Per partecipare è necessario avere il Green pass e indossare la mascherina). Il programma arriva fino a martedì 1 marzo con la presenza di Edith Bruck che in mattinata incontrerà gli studenti al teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli e il pomeriggio sarà accolta vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, e dal sindaco di Assisi Stefania Proietti, nella Sala della Conciliazione del Palazzo comunale.
“Ricordare quell’orrore e farlo conoscere ai giovani – afferma il sindaco Stefania Proietti n occasione del Giorno della Memoria 2022 – è il dovere di ogni istituzione, di ogni cittadino. È un dovere di civiltà a cui tutti siamo chiamati. Perché soltanto tenendo a mente la carica di brutalità avvenuta per mano dei nazisti si possono creare le condizioni per un futuro di pace e fraternità. Ascoltare le testimonianze di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle la tragedia della Shoah significa conservare la memoria di uno dei più terribili crimini firmati dagli uomini contro l’umanità, significa toccare con mano quanto sia stata tremenda la disumanità dell’uomo contro l’uomo che riesce a uccidere con ferocia dopo aver umiliato la dignità di uomini, donne, giovani, anziani, bambini”.
“Il Giorno della memoria – continua il sindaco – non è però soltanto un omaggio alle vittime, ai loro parenti, ai superstiti, che è sempre doveroso, ma deve essere ogni anno il riconoscimento pubblico di un periodo storico in un’Europa in cui hanno prevalso la bestialità e la morte. Ricordare quell’orrore vuol dire però non solo commuoversi e indignarsi per i crimini nazisti ma anche e soprattutto adoperarsi perché ‘simili fatti non possano mai più accadere’ come recita la legge del 2000 che ha istituito il Giorno della Memoria in Italia. Quindi non si tratta di una celebrazione bensì l’impegno alla conoscenza del nostro passato, anche di quelle azioni così disumane di cui non possiamo che vergognarci”.
(Aggiornamento del 26 gennaio 2022)
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