Nel giorno (19 marzo) in cui Pino Daniele avrebbe compiuto 62 anni, arriva al Teatro Lyrick di Assisi (inizio alle ore 21) il progetto La maschera di Pino, nato dalla collaborazione tra la band omaggio a Pino Daniele “Nero a metà” e l’attore Demetrio Catillo, e dall’incontro tra le prime produzioni artistiche di Pino Daniele e la narrazione di alcune vicende di “napoletanità”.
La maschera di Pino è incentrata su un incontro, l’incontro tra Pulcinella e un’entità, una presenza non meglio identificata, che si definisce “lo spirito del vento”. Lo spirito del vento si palesa a Pulcinella una sera, mentre se ne stava sul letto a riposare, e dopo avergli raccontato di precedenti analoghi incontri avvenuti con i suoi avi, incontri avvenuti in particolari momenti della storia cittadina, momenti di speranza di cambiamento, lo invita, così come già fatto con i suoi antenati, a “togliersi la maschera”. L’invito a “togliersi la maschera” non è altro che l’invito a Pulcinella, simbolo universale della napoletanità di cui incarna l’esuberanza, lo spirito ironico canagliesco e generoso, la filosofia pratica e disincantata, ma anche simbolo di un popolo tradizionalmente sfruttato dai potenti, disprezzato e ad essi asservito, a provare a risvegliare le coscienze dormienti e incapaci di reagire alle vessazioni che da sempre il popolo napoletano vive e subisce… e l’invito è a fare ciò attraverso l’arte, la musica, il canto. Nasce così un viaggio in cui Pulcinella racconta la sua storia, anche attraverso le canzoni di Pino Daniele.
La maschera di Pino prende spunto, nella sua parte narrativa, dal teatro di Eduardo del quale si possono cogliere diverse citazioni, oltre che da altri riferimenti letterari. Fondamentali nella struttura del testo sono anche i riferimenti alle opere di Ermanno Rea e di Annamaria Ortese.
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