Gli ospiti campani che verranno ad accendere la lampada di san Francesco quest’anno avranno un privilegio del tutto particolare nel momento in cui saliranno le scale del palazzo comunale per poi dirigersi in corteo alla basilica di San Francesco.Troveranno una Sala della Conciliazione allestita in maniera del tutto particolare e certamente inusuale. Per iniziativa, infatti, del progetto “Assisi rinnovata. Arnaldo e Gemma Fortini” e dell’amministrazione comunale, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, si rende omaggio quest’anno al pittore che ha eseguito la decorazione della Sala nella seconda metà degli anni Venti del Novecento: Enzo Morelli.
E l’omaggio consiste in un grande evento espositivo che dal 2 ottobre, giorno dell’inaugurazione, si protrarrà fino ai primi di gennaio del prossimo anno. Vanno in mostra – grazie a un allestimento e a una illuminazione che li esalta – sia gli stessi affreschi di decorazione conservati nella Sala, il loro intero ciclo dedicato alla santità di San Francesco e di Santa Chiara, sia – grazie a un disegno espositivo sobrio, efficace e suggestivo – molti altri lavori del pittore romagnolo Enzo Morelli nei quali è raffigurata, attraverso disegni e oli, la città di Assisi come appariva alla sua visione negli anni Venti del secolo scorso.
Enzo Morelli – è spiegato in una nota – era stato chiamato a dipingere la Sala della Conciliazione rispondendo a un bando lanciato dal Podestà Arnaldo Fortini, ma poi, vivendo intensamente anche se sporadicamente in Assisi, si era innamorato a tal punto della città da da farne l’oggetto di una estesa rappresentazione tra il reale e il fantastico che rappresenta per noi un documento molto significativo di come si possa amare Assisi nelle più diverse atmosfere culturali e nei più vari climi politici.
Romagnolo vivace, uomo capace di far apprezzare il proprio lavoro nei circoli culturali di tutta Italia, Morelli ha lavorato nella Sala della Conciliazione con l’umiltà che si doveva senza rinunciare, anche nel suo rapporto con Fortini, alla baldanza del suo temperamento e alla forza del suo estro. La mostra e il catalogo che l’accompagna ricostruiscono fedelmente tutti gli aspetti del panorama variegato di Assisi negli anni Venti del secolo scorso, anni che lo stesso Enzo Morelli denominò “felici” in una “amata città”.
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