Non un ‘attacco’ alla nuova giunta, ma richieste certe su sede dell’Ente Calendimaggio, spazi alle Parti e tempistiche: il presidente dell’Ente Calendimaggio Paolo Scilipoti ha fatto postare sulla pagina del Calendimaggio di Assisi la sua relazione, spiegando in sintesi di aver “rinnovato al sindaco Stefania Proietti e alla giunta – spiega – l’invito di individuare spazi più idonei per le attività dell’organo che sovrintende la festa”, parlando di una sede di meno di venti metri quadrati e senza riscaldamento, ma anche di spazi certi per le Parti, alle prese con la cronica carenza di spazi. “Mi piange il cuore, ogni anno, veder finire in discarica fatica e soldi”, ha detto Paolo Scilipoti.
Quanto alla sede attuale dell’Ente è “senza riscaldamento e senza bagno, anche se ubicata in un posto strategico, è fruibile dalle 8 del mattino alle 14. Abbiamo optato – scrive Paolo Scilipoti – per uno scambio di questa ultima sede con il locale in cui sviluppa la sua attività la Fondazione Sorella Natura, ciò permetterà una maggiore funzionalità, ma non può essere una soluzione definitiva. Credo che l’Ente, che rappresenta una realtà, una tradizione, una immagine meriti una sede funzionale e idonea al suo status – a tale scopo basta visitare altre città umbre dove si svolgono manifestazioni similari e verificare i locali messi a loro disposizione. Commento amaro, in Assisi si è preferito privilegiare altre istituzioni”. Secche anche le repliche su addetto ai social e addetto stampa rilasciate al Corriere dell’Umbria: “Abbiamo – dice Paolo Scilipoti al quotidiano – una persona che lavora sui social, per l’addetto stampa all’edizione 2016 del Calendimaggio c’è stato un contrattempo dell’ultimo ‘minuto’, in quanto la persona scelta ha rinunciato a maggio e non è stato possibile sostituirla”.
Sul fronte scarse risorse, il presidente dell’Ente Calendimaggio si rammarica della “mancata realizzazione delle attività collaterali è dovuta al fatto, e l’esperienza vissuta mi conforta , che con l’organizzazione attuale dell’Ente sarà quasi impossibile poterle attuare poiché l’Ente non ha disponibilità di risorse – dei mecenati si è persa traccia – gli sponsors sempre più difficili da reperire e quando vengono individuati non tutti adempiono all’impegno preso – difficoltà oggettive delle Parti in quanto associazioni autonome e pertanto con loro attività e con loro bilanci. Occorrerà una maggiore collaborazione con l’Ente Locale e con le Associazioni similari per far sì che dalle sinergie possano svilupparsi attività culturali di spessore. Qualche soldo sarebbe potuto arrivare dal Parco del Medioevo, ma “abbiamo lavorato tre anni – l’amarezza di Paolo Scilipoti – ma non siamo riusciti a rifare una convenzione”.
Infine, il Calendimaggio allungato a quattro giorni: “Si è ritenuto che la cronologia sperimentata negli ultimi due anni fosse la più idonea, poiché la prima ( tre giorni) contrastava con la fruibilità della festa (sabato sul palco dalle 15.30 del pomeriggio fino alle 3 della notte con l’esibizione dei cori marginalizzati in attesa del verdetto , la seconda (otto giorni) l’avrebbe diluita, negandole il pathos della tenzone e comunque l’ avrebbe completamente snaturato. Inoltre – conclude Paolo Scilipoti – riporta il Calendimaggio alle sue origini – la musica – con la spettacolare e poetica serata del sabato. Mi piace sottolineare anche il fatto che c’è la possibilità di uno spettacolo organizzato dall’ente il venerdì pomeriggio che può dare risorse e sul quale riflettere in futuro poiché in questi due anni è stato un po’ approssimativo e non organizzato nel modo migliore (mea culpa)”.
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