(Flavia Pagliochini, Stefano Berti) AssisiNews inStudio prosegue: dopo il presidente di Federalberghi Umbria, Simone Fittuccia, la nuova puntata è dedicata al mondo del commercio a 360 gradi, con ospite Vincenzo Di Santi, presidente di Confcommercio Assisi e Valfabbrica e ampi contributi dall’esterno. AssisiNews inStudio è un format a ‘puntate’, dedicate ad attualità, economia, politica, sport, cultura, eventi e manifestazioni. Un mini programma tv, con ospiti in studio i rappresentanti delle realtà cittadine, laiche e religiose e ovviamente istituzionali, registrate direttamente nella sede aziendale della F.lli Berti Comunicazione e Design s.n.c., per arricchire ancora di più l’ampia offerta dedicata all’informazione territoriale e non solo. Le domande e il coordinamento editoriale sono di Stefano Berti e Flavia Pagliochini. Immagini e montaggio: Federico Baglioni. Assistente di studio: Alessio Barbanera. Grafica, coordinamento tecnico e produzione: bertidesign (Continua dopo il video)
Secondo alcune stime, il turismo in Umbria ha perso 159 milioni di euro nel settore alberghiero, ma a a livello generale mancano 450 milioni di euro. Una crisi di cui Vincenzo Di Santi è ben conscio, e che ad AssisiNews inStudio sceglie di guardare dal punto di vista della speranza: “Solo con la vaccinazione noi potremmo assicurare nel futuro prossimo, speriamo già da questa estate, riprendere il turismo. Quando la gente si sentirà al sicuro di poter viaggiare, noi vogliamo dire ai turisti che saremo felici di averli in sicurezza nelle nostre strutture e nei nostri negozi“. La città sta però resistendo con grande difficoltà: come superare queste difficoltà? “Ad Assisi centro, Assisi capoluogo, solo nel comparto 392 attività commerciali, un numero più che rilevante. Esse sono il cuore pulsante della città, che da sola rappresenta il 25% del pil regionale. Siamo stati i primi a essere colpiti dalla pandemia e dall’azzeramento dei flussi turistici stranieri. A parte i due mesi e mezzo di estate che non ci ha permesso di attenuare la crisi profonda, è veramente complicato affrontare il 2021, che già si è affacciato in maniera drammatica“. AssisiNews inStudio ha realizzato delle interviste, percorrendo le vie della città e incontrando alcuni addetti ai lavori (Continua dopo il video).
Ma Confcommercio Assisi e Valfabbrica ha un messaggio per i commercianti che stanno protestando perché non vedono i ristori? “Siamo vicini alla filiera del commercio, insieme a loro continuiamo la protesta a livello nazionale. Il grido d’allarme di Assisi riguarda tutte le città santuario, delle città d’arte, dei luoghi a vocazione turistica. Nel decreto Franceschini di agosto si è pensato a 29 grandi città, ma manca l’altro pacchetto di misure straordinarie per i commercianti legati alla filiera turistica di piccole città“. E Di Santi non manca di sollevare l’ex problema dei codici Ateco: “Improvvisamente siamo precipitati in un incubo, anche con dei Dpcm che spingevano Confcommercio a cercare di comprendere e codificare le nuove regole, insieme alle varie ordinanze regionali e comunali. C’è poi stata la differenza dei codici Ateco, un problema non indifferente. Bene ha fatto il governo a superarle“.
Intervistato ad AssisiNews inStudio, il presidente Di Santi ricorda che “Ad oggi i commercianti di Assisi hanno preso solo 2.200 euro circa del periodo del lockdown. Ma sono continuate le spese per gli affitti e le utente, mentre non ci sono i flussi di cassa. L’ultimo decreto non ci soddisfa, capiamo che è ‘ereditato’ dal precedente governo, ma ci piacerebbe diventare il cavallo di battaglia di qualche forza politica. Ci batteremo affinché i prossimi scostamenti di bilancio ci diano un valore aggiunto. Questo decreto prevede 3.000 euro per i fatturati entro i 100.000 euro, imprese che hanno scadenze e tasse e spese per stare sul mercato dal punto di vista fiscale e che ricevono 250 euro al mese. Un’azienda che fattura intorno ai 100.000 euro deve beneficiare di un contributo almeno del 10%, valga quindi 800 euro al mese“. Anche per questo ad Assisi è nato il gruppo #noidimenticati. “Siamo sempre stati al fianco dei nostri colleghi commercianti, anche io lo sono. Da Assisi nasce la possibilità di poter creare una federazione ad hoc per queste strutture che si occupano della filiera turistica, e noi ci faremo carico di fare di Assisi una bandiera da sventolare in tutta Italia“.
Quali azioni, oltre al governo nazionale, possono intraprendere il Comune e la Regione? “Ringraziamo la Regione e il Comune per la vicinanza continua: l’amministrazione comunale, il consigliere regionale Stefano Pastorelli. Il Comune poco può fare, al Comune mancano delle risorse fondamentali per la vita economica della città. Io credo che siano insufficienti le risorse nel decreto Sostegno, ma c’è un ristoro per chi non ha più i proventi della tassa di soggiorno, mentre la Tari potrebbe essere spostata al 30 di aprile. Questo non ci risolve i problemi, ma li ‘allunga’ in modo da poter avere una visione diversa“.
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