Non si fa attendere la controreplica immediata alla giunta comunale di Assisi da parte dell’Angelana C5 Femminile dopo l’annuncio della chiusura della società. “La domanda che l’Angelana calcio a 5 si pone è: perché il Comune di Assisi non ha partecipato al bando per l’assegnazione del Palazzetto, lasciandolo così in mano alla provincia? Perché tra le clausole del bando, non c’era una voce che parlasse di diritto di prelazione per le società locali (come accade nella maggior parte delle strutture sportive italiane?). Perché pensare di costruire ex novo un Palasport (che nessuno ha mai pensato potesse “crescere come i funghi” dal momento che fummo noi la prima società ad esprimere perplessità sulla nuova realizzazione dettata da si sa, lunghi tempi che non avrebbero risolto né i nostri problemi, né i problemi delle altre società) al posto di tenersene uno già pronto? Sarebbe stata una soluzione più equa per tutte le società sportive locali e meno dispendiosa del costruire da zero una nuova struttura.
“L’Angelana C5 Femminile – prosegue la nota della società giallorossa – non poté partecipare al bando perché era troppo dispendioso, ed era inutile partecipare in un A.T.I. con altre società poiché non ci sarebbero stati spazi sufficienti per tutti. Bando o non bando, l’Angelana calcio a 5, dopo l’assegnazione dello stesso, lo scorso anno proprio in questo periodo (quindi a bando assegnato) rinunciò alla Serie A guadagnata sul campo per rimanere un altro anno a casa propria, al fine di trovare una soluzione con l’Assessore allo Sport ed il Sindaco. Le soluzioni si trovano con il confronto. Siamo stati un anno in silenzio, non abbiamo mai urlato la nostra rabbia, abbiamo sempre chiamato sindaco ed assessore senza ricevere risposta – conclude la controreplica dell’Angelana C5 Femminile – “onde evitare – appunto – polemiche sterili e per trovare soluzioni condivise e proficue per tutti”.
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