Riceviamo e pubblichiamo dall’ingegner Mauro Baglioni, progettista di Campogrande, una lettera che replica ad alcune affermazioni di un intervento dei consiglieri Lupattelli e Corazzi (Pd), di cui pubblichiamo ampi stralci.
“Per un tecnico, quale io sono, che ha sempre vissuto l’Urbanistica (non a caso scritta in maiuscolo) come la disciplina che deve analizzare e capire le dinamiche che sono alla base dello sviluppo urbano, con l’unico scopo di realizzare le condizioni più favorevoli alla vita e alle attività produttive, è veramente difficile digerire così tanta mala informazione su Campogrande, un progetto che mi ha visto partecipe per oltre 15 anni. Risulta davvero triste leggere la dichiarazione resa alla stampa da due Consiglieri di questa maggioranza, e prendere atto della così scarsa conoscenza della questione da parte dei nostri amministratori, nonché della confusione che negli stessi regna e di quella che le loro libere parole possono ingenerare nell’opinione comune”.
“Per puro spirito di informazione e a tutela della sua dignità professionale”, Baglioni ricorda a chi lo ha dimenticato, “che nei giorni successivi all’insediamento di questa amministrazione, ho personalmente consegnato al Sindaco (presente il Consigliere Sdringola) dei documenti che riguardavano Campogrande, dove evidenziavo la mia preoccupazione per la difficile situazione, suggerendo alcune possibili soluzioni e mettendomi a disposizione dell’amministrazione per ogni eventuale chiarimento. Da allora non ho ricevuto alcun contatto o comunicazione”.
“Questo cosiddetto scempio del paesaggio, dal punto di vista dell’immagine generale – scrive Baglioni a proposito di Campogrande – appare quasi uguale a come era 15 anni fa, cioè un “grande campo” con tanta erba secca. Però in questi anni qualcosa è stato fatto, si è formato un Consorzio (2006), con la partecipazione di oltre il 90% delle proprietà, che si è impegnato ad attuare quanto previsto dal Piano Particolareggiato Esecutivo approvato con D.C.C. n.202 del 14/011/2003. l 2007 è stato redatto ed approvato il Progetto Esecutivo delle Opere di Urbanizzazione, sulla base del quale si è stipulata la convenzione urbanistica tra il Comune di Assisi ed il Consorzio, atto che disciplina l’impegno alla realizzazione di tali opere. Nel 2009 è stato stipulato un altro importantissimo atto, per la prima volta introdotto in Assisi ed al quale hanno partecipato oltre 60 soggetti, quello della ridistribuzione immobiliare, la cui conclusione è stata molto impegnativa anche in termini economici, ma che ha consentito di formalizzare un fondamentale principio, cioè che ad ogni superficie corrispondeva pari volumetria, indipendentemente dalla destinazione delle aree nel piano”.
“I lavori per l’esecuzione delle opere di urbanizzazione, iniziati l’11/07/2011, hanno permesso anche di bonificare l’area di Campogrande, utilizzata spesso come “deposito” di materiali dismessi. Le opere sono state realizzate per una parte consistente (quasi un milione e mezzo di euro per la fognatura chiara e nera, cavidotti luce e telefono e pubblica illuminazione, acquedotto, gas metano, compresi gli allacci ai singoli lotti di tutti gli impianti a rete, tutte le sedi stradali compresi parcheggi, marciapiedi e piste ciclabili, ad esclusione delle bitumature, buona parte delle aree a verde), collaudate ed in parte già funzionanti. Non voglio entrare nel merito delle scelte procedurali, ma vorrei sottolineare che la volontà che sembra emergere di “ripensare” questo piano, significa molto probabilmente buttare via un sacco di soldi, spesi da soggetti privati che, non è detto, siano pienamente consapevoli delle nuove scelte politiche. Oppure la nuova idea di Campogrande che si sta elaborando nelle menti di chi ci governa, può essere quella di prevedere il mantenimento dell’impianto già realizzato, con la ridistribuzione delle volumetrie in altre aree, forse limitrofe. Allora possiamo legittimamente chiederci a chi apparterranno le aree dove ‘atterreranno’ le volumetrie già assegnate.”
“Ma se come dichiarato dai Consiglieri nell’articolo, i soci sono d’accordo con l’amministrazione nel rinunciare alle volumetrie già spettanti ovvero di spostarle in altri lidi e spendere ulteriori soldi per “adeguare” il piano, comprese le opere già realizzate, non mi pronuncio, spero soltanto che abbiano chiaro quello che l’operazione comporta. Per quanto riguarda la parola d’ordine “riduzione” che molte volte ho sentito in campagna elettorale e che molto va di moda oggi vorrei chiarire alcuni concetti. La riduzione di volumetrie a parità di estensione del piano non mi sembra sia coerente con il concetto di “NO CEMENTIFICAZIONE” tanto caro al nostro Sindaco, anzi si va esattamente dalla parte opposta. Infatti per “ridurre” il consumo di suolo e migliorare l’efficienza delle reti, sarebbe più coerente “concentrare” l’edificato. Un po’ quello che era alla base del nucleo centrale del piano da me progettato per l’area di Campogrande, un centro forte, che potesse diventare polo di attrazione e sviluppo per la frazione tutta”.
“A proposito, vorrei chiedere ai consiglieri quale piano hanno visionato per poter affermare che ci sono “edifici di dieci piani!!!” quando in realtà la massima altezza consentita dalle previsioni dello strumento urbanistico è di 11 ml più un piano arretrato, così come dettato dal PRG vigente all’epoca. Sembra chiaramente emergere che le spinte per la variazione di questo importante pezzo di tessuto urbano non siano di carattere etico, ma molto più probabilmente economico”. Baglioni sottolinea però che “I costi che sistemi insediativi di questo tipo (volumetrie basse su grandi estensioni di terreno), ricadono poi sulle spalle di tutti, con maggiori oneri per manutenzioni, difficoltà nel controllo del territorio e schiavitù pressoché totale dall’automobile. Se è questo che vogliamo, da ‘buon’ Ingegnere che si occupa di urbanistica – conclude Baglioni – dico soltanto: non vi lamentate se ci sono troppe buche da tappare, mancano le telecamere di sorveglianza e per portare i figli a scuola serve sempre un autista. È il mercato che ce lo chiede e la politica lo sottoscrive”.
© Riproduzione riservata